Quando all’interno di una coppia si fa strada la delusione, l’incomprensione e la
conflittualità, spesso l’unione naufraga. Altre volte, fortunatamente, non si arriva a una separazione.
Sta di fatto che in molti casi, raramente, le coppie sono in grado da sole di contenere i sentimenti negativi che il conflitto genera (delusione, amarezza, tradimento, rabbia, vendetta...): è qui che diventa fondamentale il ruolo del
mediatore familiare, che può aiutare le parti a confrontare gli opposti punti di vista e intervenire nella gestione degli «squilibri di potere» nella coppia.
Fonte:
Paoline
Dopo aver spiegato cos’è la mediazione familiare e a chi si rivolge; con quali strumenti di osservazione relazionale, con quali metodologie e tecniche di comunicazione, l’Autrice mette in risalto l’importanza del delicato
ruolo del mediatore nell’offrire una relazione di aiuto, finalizzata essenzialmente all’uscita dalla logica che stabilisce un vincitore e un vinto, per tentare invece di risolvere il conflitto (di coppia come intergenerazionale) con il dialogo, riaprendo
spazi comunicativi e neutralizzando la destabilizzazione insorgente su basi familiari caratterizzate da dinamiche inique.