01/08/2013
In Internet "navighiamo" ogni giorno: bambini, adolescenti o seniores
che siamo, entriamo in relazione con gli altri con i social networks, i
blog, con la posta elettronica, con Skype. Su Internet cerchiamo
informazioni, facciamo acquisti, giochiamo. Ma in che spazio navighiamo?
Di che spazio si tratta? È virtuale o reale? Le sue vie possono essere
mappate?
E la realtà virtuale in cui ci immergiamo più o meno completamente, in
una simulazione di guida, in un videogioco, vedendo un film in 3D, come
si pone rispetto alla realtà psichica di cui si occupa la psicoanalisi?
Dove vanno a finire la corporeità, il tempo e lo spazio che siamo
abituati a considerare come i pilastri dell'esperienza soggettiva? Dove
va a finire la relazione "reale" tra le persone?
I contributi qui ospitati individuano nelle principali teorie
psicoanalitiche di oggi gli strumenti adeguati per cogliere le nuove
soggettività che si affacciano al mondo attuale, al tempo del cyberspace e di Internet. Non è solo la psicoanalisi che "legge" la sfaccettata natura della realtà virtuale, è anche il cyberspace che
stimola, in modo reciproco, riflessioni sulla psicoanalisi e gli "spazi
virtuali" della mente. Il volume esplora quindi le conseguenze della
realtà virtuale nel campo analitico e le peculiari caratteristiche
dell'incontro con la mente degli "Internet-addicted" mostrando nel
dettaglio i percorsi della cura, analitica o psicoterapica,
dell'analista con il "navigatore" smarrito nella realtà virtuale.
Fonte: Franco Angeli
Se
consideriamo il ventaglio dei punti di vista, ad un estremo il cyberspace appare
come uno specchio che imprigiona persone vulnerabili, le irretisce in
una pseudo-realtà, all'altro estremo è una dimensione che libera la
fantasia creativa. In ogni caso, si tratta di una dimensione che ci
cimenta ogni giorno, espandendosi, attraendoci, sfuggendoci.