09/02/2012
Il XX secolo, e in particolare il periodo successivo al Concilio Vaticano II, ha visto l’ingresso delle donne in teologia, sia per quanto riguarda la ricerca e la produzione scientifica, sia per quanto riguarda il loro inserimento nelle istituzioni accademiche.
Le teologhe italiane, di cui si occupa questo libro, hanno conseguito i più alti gradi accademici, hanno prodotto lavori interessanti e significativi, insegnano nelle Università e negli Atenei Pontifici, nelle Facoltà, negli Istituti e negli Studi Teologici distribuiti sul territorio nazionale.
Sebbene l’apporto delle donne abbia raggiunto ormai proporzioni significative non è stata ancora realizzata una ricognizione della loro produzione e della loro presenza nelle istituzioni scientifiche. Quante sono le teologhe italiane? Quante di esse insegnano nelle realtà accademiche? Di cosa si occupano? Quale accoglienza la loro produzione incontra in un campo di plurisecolare monopolio maschile?
Fonte: Il Pozzo di Giacobbe
Necessario, quindi, è risultato tracciare un quadro ragionato, sia per quanto riguarda la cosiddetta teologia femminista, sia per ogni altro tipo di produzione teologica femminile. Altrettanto indispensabile si è rivelata un’indagine – sotto forma di analisi quantitativa del fenomeno - sulla consistenza effettiva della collocazione femminile nelle istituzioni accademiche. La ricerca si presenta suddivisa in due sezioni.
La prima consiste in una panoramica, suddivisa per ambiti disciplinari, della produzione teologica femminile in Italia. La seconda si presenta come una mappatura della presenza femminile all’interno delle istituzioni accademiche: Pontificie Università, Pontifici Atenei, Pontificie Facoltà Teologiche, Facoltà di Teologia, Istituti e Studi Teologici.