16/03/2011
Il nostro corpo è dato per scontato nelle molte attività che compiamo ogni giorno: camminiamo, parliamo, prendiamo l'autobus in maniera spontanea, senza porci troppi problemi in merito. Talvolta, però, prestiamo estrema attenzione al modo in cui gli altri ci vedono, l'abito, il gesto, l'aspetto del volto diventano i segnali di tutta la nostra storia personale.
Avere il corpo 'giusto', allora, diventa un compito da svolgere per stare in società e ottenere riconoscimento. In questa duplice dimensione, che intreccia natura e cultura, tatuaggi, piercing, scarificazioni e chirurgia estetica possono diventare modi efficaci per acquisire un aspetto e un'identità adatti alle richieste del contesto o, al contrario, per opporvisi, criticando i codici condivisi e rinunciando a essi.
Fonte: FrancoAngeli
Il volume vuole scavare sotto le apparenze e provare a offrire una descrizione più attenta e articolata di queste pratiche che, da un lato, vengono spesso racchiuse sotto l'etichetta della trasgressione e dell'esibizionismo mentre, dall'altro, vengono facilmente ridotte a fenomeno di moda passeggero.
Partendo da testimonianze raccolte sul campo si intende ricostruire lo scenario entro cui i corpi sono modificati dagli attori sociali.
Attraverso interviste in profondità a professionisti, clienti e pazienti ed etnografie condotte nei negozi di tatuaggi, piercing e scarificazioni, viene, infatti, a delinearsi un quadro in cui gli interventi 'volontari' sul corpo sono ricompresi alla luce dei parametri di genere.
Il filo conduttore è una corporeità che sempre meno cerca di discostarsi dai modelli unici di femminilità e maschilità e nelle pratiche segue direttrici sempre più tradizionali e conformiste, anziché sovversive o innovative, anelando tuttavia a una rivoluzione dei codici di rappresentazione di genere.