15/03/2013
In base all’età si decide chi deve studiare, chi deve votare, chi deve
guidare, chi deve lavorare, chi deve smettere di lavorare e tante altre
cose complementari. L’età è un criterio di giudizio primario:
categorizza le persone, marchia le nostre relazioni. Gli stereotipi e i
pregiudizi legati all’età sono duri a morire e pervadono ogni aspetto
della vita sociale. Ne fanno le spese soprattutto i più anziani e i più
giovani, compresi i bambini e gli adolescenti, che nel confronto con
l’individuo adulto sono considerati manchevoli, difettosi, insomma
imperfetti.
Ma è possibile contrastare i pregiudizi d’età e arginarne le conseguenze negative?
Fonte: Laterza