30/03/2013
Una malattia mentale come la schizofrenia, raccontata in prima persona
da una paziente eccellente: una studiosa di filosofia che è diventata -
proprio grazie alla sua malattia - docente di psichiatria all'Università
della California. Un racconto denso e toccante, dove il dolore si tinge
di ironia, passione e intelligenza.
Un castello di sabbia è l'autobiografia di Elyn Saks: le
sue rotture psicotiche, i ricoveri, le regressioni, i suoi rapporti di
amore e di amicizia, le sue conquiste come donna e come accademica.
Cresciuta a Miami negli anni Cinquanta, in una famiglia normale e
premurosa, intorno agli otto anni Elyn comincia a sentirsi "come un
castello di sabbia con tutta la sabbia che si sta sgretolando sotto le
onde... La consapevolezza a poco a poco perde la sua coerenza. Visioni,
suoni, pensieri e sentimenti non vanno più insieme. Non c'è più un
principio organizzativo che prenda i momenti che si succedono nel tempo e
li organizzi in una forma coerente da cui trarre un senso".
Fonte: Franco Angeli
E con l'adolescenza, le cose peggiorano: "La schizofrenia arriva come
una lenta nebbia, che diventa impercettibilmente sempre più fitta con il
passare del tempo".
È l'inizio di una battaglia lunga e difficile per tenere a bada i suoi demoni e i suoi incubi.
Una battaglia che Elyn Saks è determinata a vincere: studia filosofia,
psicologia e legge, si laurea prima a Oxford e poi a Yale: grazie alla
sua determinazione e alla sua incrollabile forza di volontà, la sua
malattia diventa una opportunità, uno stimolo ad allargare i propri
orizzonti di conoscenza e ad aprirsi verso il mondo.
E oggi, Elyn Saks è convinta che, un giorno, il suo successo sarà anche quello di quanti soffrono come ha sofferto lei.
"È il racconto più lucido e positivo sulla schizofrenia che abbia mai letto" (Oliver Sacks, M.D.)
"Elyn Saks non è la prima persona che è sopravvissuta alla tempesta
della schizofrenia, ma è l'unica che ci ha fornito un contributo per
disegnarne la mappa" (The American Journal of Psychiatry).