25/09/2013
........Sarà sfuggita ai più, in quanto riportata fuggevolmente dai media, la notizia di un articolo, pubblicato il 4 Settembre u.s. sul British Medical Journal, in cui Silvio Garattini e Collaboratori annunciano il ritiro dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri da un progetto della Innovative Medicines Initiative, finanziato al 50% dall’Unione Europea, e finalizzato a sviluppare un farmaco di proprietà di una nota industria farmacologica.
La motivazione del clamoroso (e finanziariamente doloroso) ritiro conseguono alle inaccettabili condizioni dettate dalla GSK, la quale“pretende per sé il diritto di accordare o negare l’accesso ai dati dello studio ed il controllo della loro pubblicazione”...........
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--------Ancor più direttamente e palesemente, senza l’alibi di false ricerche scientifiche, l’industria ha indotto una iper-prescrizione farmacologica, foraggiando con benefici monetari diretti ed indiretti (viaggi vacanza in località amene, partecipazione a congressi, beni di consumo di varia natura) i cosiddetti “opinion leaders”, in genere professori universitari di parlantina sciolta, che dall’alto del loro prestigio hanno cercato di convincere schiere di medici della necessità di prescrivere certi prodotti, a proposito, ma assai spesso anche a sproposito. Naturalmente, poiché non tutti i medici di famiglia, come si suol dire, “beccano”, anche a loro sono state rivolte le premurose attenzioni dell’industria..........