Amici e Falsi amici

Friend/ Enemy: in inglese si dice "Frenemy"

12/07/2010

Nella lingua inglese i ragazzi usano il termine “Frenemy” per descrivere una persona che sembra un amico ma in realtà non lo è. In italiano il termine giusto potrebbe essere “falso amico”. Possiamo insegnare ai nostri figli a imparare e a distinguere.

Qualche semplice strategia può aiutare a vivere l’amicizia in modo corretto e piacevole, insegnare a essere un buoni amici, per primi, e a stare bene nella propria pelle.

Mantenere un amicizia richiede un certo lavoro.

Come genitore è possibile sottolineare comportamenti positivi: “Mi piace che si siano informati quando non stavi bene”, oppure: ”Mi piace quando i tuoi amici si offrono a dare una mano per sistemare la stanza quando sono stati ospiti a casa nostra”.

Bisogna stimolare i figli  a coinvolgere occasionalmente gli amici nelle attività familiari come guardare un film insieme oppure passare una serata giocando.


Non sempre i ragazzi sanno che il loro comportamento e il modo in cui si presentano possono tenere a distanza gli amici.  Spieghiamo loro che il loro atteggiamento e la loro immagine esteriore possono mandare messaggi confusi ai coetanei.
Cosa dice il loro linguaggio corporeo? Sorridono e salutano quando incontrano gli amici? Guardano i coetanei negli occhi oppure  hanno lo sguardo altrove? Rispettano le opinioni e i talenti degli altri o li criticano perché sono diversi?

Forse i genitori, da ragazzi, avrebbero voluto essere ricchi di legami d’amicizia e non ci sono riusciti. Non bisogna, però, permettere che il nostro bagaglio condizioni il modo di essere dei nostri figli, né forzarli verso la popolarità a tutti costi.
Stiamo attenti a non spingere i ragazzi verso certi gruppi di amici, o a partecipare ad attività “alla moda” perché siamo convinti che ciò li renda felici. Lasciamo, piuttosto, che i ragazzi scoprono attività che piacciono a loro e che scelgano amici incoraggianti e positivi.

E’ bene che i ragazzi siano coinvolti in attività che permette loro anche di allargare il cerchio delle amicizie. I gruppi sociali vari e diversificati fanno parte della vita.
E importante far parte di vari gruppi  senza perdere la propria individualità.

Trasmettiamo il messaggio che per stare bene non necessariamente si deve far parte di certi gruppi.
Incoraggiamoli a fare amicizia con chi condivide certi interessi, o con chi li fa sentire a proprio agio. In altre parole, non tutti devono, per forza, frequentare lo stesso gruppo, anzi.

A volte i ragazzi sono arrabbiati o a disagio. Alcune emozioni possono interferire con le amicizie e quest’ultime possono essere volubili nel tempo. Se succede, è bene incoraggiare i ragazzi a riflettere e a chiarire le proprie emozioni prima di affrontare l’amico. Magari, utilizzando il gioco di ruolo per sviluppare le capacità di soluzione di problemi e osservarli da altri punti di vista.

E’ importante che i ragazzi sappiano la differenza fra amicizie vere e presunte.
I ragazzi possono imbattersi in amicizie “tossiche”: mentre  un vero amico offre la possibilità di confidarsi, dà sicurezza e non minaccia l’autostima, i falsi amici, al contrario, sminuiscono l’altro, lo fanno stare male e gli suscitano dubbi e incertezze.

Se ci si rende conto che un amico in realtà è un falso amico è importante focalizzarsi su altre amicizie. I genitori devono spiegare che a volte le amicizie non durano ma che ce ne sono sempre nuove in attesa di essere scoperte.

Harma Keen
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