31/07/2013
Diversi studi negli anni hanno tentato di
delineare quali effetti abbiano la separazione e il divorzio dei genitori sui
loro figli affermando che generalmente essi si trovano a vivere una serie di
situazioni che generalmente ricorrono in modo caratteristico, sebbene
diversificate nella loro specificità.
Gli effetti di queste condizioni sono
spesso negativi, perchè i cambiamenti della separazione portano con sè molto
dolore per chi ne è coinvolto, ma non per questo però i figli di genitori
separati devono essere etichettati in una serie di difficoltà o patologie:
infatti non è tanto l'evento della separazione in sè a creare crisi, bensì
l'effetto del conflitto, spesso lungo e prolungato, che ad esso si accompagna.
Gli effetti sui bambini sono diversi
rispetto all'età, e possiamo distinguere tra effetti che si verificano in
infanzia (dai tre ai cinque anni), in età scolare (dai sei ai dodici anni) e in
adolescenza (dai dodici ai diciotto anni) e, trasversalmente, aspetti
identitari, relazionali ed affettivi.
Articolo di
Dott.ssa Bernini Elena, Mediatrice familiare
helenaber@libero.it
berninielena.wordpress.com
Dott.ssa Cavagnoli Anna Laura, Psicologa
infopsicocavagnoli@gmail.com
separazione-genitori-figli.blogspot.com
In infanzia
I figli di genitori separati possono
identificarsi con il genitore che sentono più debole e lontano per proteggerlo
e accoglierlo fino, talvolta, a fonderlo con se stesso.
Talvolta però
l’identificazione può essere anche, al contrario, con il genitore che il
bambino sente più forte.
Le lacerazioni relazionali della
separazione possono anche sviluppare l'idea che i legami affettivi siano
labili.
Per questo cercano conforto, sostegno e affetto in altre figure di
riferimento, cosa che li può portare a credere che gli adulti di riferimento
siano intercambiabili.
Nonostante questo permane in loro un profondo bisogno di
punti fissi di riferimento affettivo che diano loro significati e regole su
come orientarsi nel mondo,
trovando la giusta distanza tra “il tutto possibile
e il tutto potenzialmente spaventoso”. (Vegetti Finzi, 2005).
A livello affettivo, invece, i bambini
possono manifestare il disagio legato alla separazione primariamente
in modo
corporeo, tramite difficoltà nella gestione dei bisogni primari: nutrimento,
bisogni fisiologici, bisogni affettivi, che si possono manifestare tramite pianto
frequente, eccessiva ansia da separazione, irritabilità, aggressività
(Gandelman, 2009).
In età scolare
Secondo alcuni autori, i bambini di
questa età vivono in modo molto più intenso la separazione. (Gandelman, 2009;
Cigoli, 1998).
Possono creare un legame
troppo stretto
con il genitore del genere opposto e questo può rendere difficile
l'identificazione con il genitore dello stesso genere.
Lo sviluppo della moralità interna li
porta a interrogarsi su "di chi è la colpa" rispetto alla
separazione, attribuendola spesso al genitore che lascia la casa coniugale e
che viene a rompere l'equilibrio proprio della famiglia unita, anche se la
situazione è in realtà più complessa.
Se le relazioni con uno dei genitori
vengono ad
essere difficili, ostacolate o carenti spesso i bambini cercano
altre relazioni stabili, come ad esempio con i maestri di scuola, o
l'allenatore, la maestra di danza.
Acquistano una crescente importanza le
relazioni con i compagni di scuola e gli amici.
In esse i bambini a volte
non
trovano però, uno spazio adeguato per condividere le loro emozioni sulla
separazione per la paura del giudizio, di risultare "differenti"
rispetto agli altri compagni e perdere la loro amicizia.
I sentimenti dei bambini di questa età
verso i genitori sono spesso ambivalenti: amano molto
entrambi i loro genitori,
ma non riescono ad esternare sentimenti o emozioni negative, per la paura di
essere abbandonati (Canziani 2000).
Capita spesso che uno dei due genitori,
anche
involontariamente, porti il figlio a prendere le sue parti nel conflitto
con l'ex coniuge (Canziani 2000).
Spesso
consolano in modo protettivo il
genitore e diventano dei piccoli adulti che, solo all'apparenza, sono molto
sicuri e forti (
figli adultizzati).
A volte viene loro richiesto anche di
porsi
come messaggeri e “spie” e di riferire cosa fa l'altro genitore, un ruolo
relazionale che li fa sentire “presi in mezzo”(Buchanan e Maccoby, 1991)
in
dinamiche rispetto alle quali non vorrebbero certo essere coinvolti.
Se la situazione diventa altamente conflittuale
e difficile sviluppano un senso di impotenza, mostrano senso di abbandono,
tristezza e dissimulazione dei sentimenti, ansia, il declino delle competenze
scolastiche, riducono le loro autonomie precedentemente acquisite, con riflessi
negativi sul loro livello di autostima (Gandelman, 2009).
A questo possono
aggiungersi anche
manifestazioni psicosomatiche come il mal di pancia, il mal
di testa, il malessere indefinito.
Un aspetto particolare,
spesso sottaciuto
ma presente e importante è la dimensione del desiderio di riconciliazione dei
genitori.
I figli di genitori separati a questa età sperano infatti
frequentemente che i loro genitori possano ritornare insieme a creare un'unica
famiglia come erano una volta.
In adolescenza
L'adolescenza è già di per sè un periodo di transizione ricco di forti cambiamenti emotivi, fisici, sociali-relazionali, importanti.
I ragazzi che si trovano ad affrontare anche la separazione
vivono così una doppia transizione (Cigoli,1998),
la separazione dei genitori e la formazione della propria identità.
La separazione enfatizza
l'impulsività, l'aggressività, l' instabilità, la forte emotività che contraddistinguono già naturalmente questo periodo.
La relazione con i genitori può oscillare da una solidarietà verso il genitore che è stato lasciato, o che ha subito la separazione, fino ad un conflitto di lealtà o ad uno schieramento.
E' possibile anche che i figli siano
gelosi delle nuove eventuali relazioni dei genitori.
Gli effetti del divorzio sono diversi anche rispetto
al genere dei figli; se in adolescenza gli effetti della separazione sono gli stessi per i ragazzi e per le ragazze, in età scolare essi colpiscono maggiormente i maschi che le femmine (Hetherington, Law e O'Connor, 1993).
Una
possibile spiegazione di questo può essere che i maschi siano maggiormente coinvolti nel conflitto rispetto alle femmine e allo stesso tempo
riescano ad esprimere i loro sentimenti con maggiore difficoltà (Cigoli, 1998).
Ci sono poi diversi fattori che influenzano l'adattamento dei figli alla separazione dei genitori come la
comunicazione tra genitori e figli e tra genitori e tra i due genitori, cioè la possibilità di dialogare su ciò che accade in famiglia, e sulle conseguenze di questo nella loro vita; la sincerità nelle relazioni; la presenza di reti di relazioni sia per i figli che per i genitori; la conoscenza di modalità adeguate per affrontare la transizio
ne.
Il Gruppo di Parola
Ecco che il Gruppo di Parola Per Figli di Genitori Separati offre una possibilità di occasione per affrontare al meglio la separazione dei genitori.
Ma che cos’è un Gruppo di Parola e in cosa consiste?
Non sveleremo la completa modalità del gruppo, proprio perchè il suo aspetto di
Confidenzialità e, aggiungeremmo,
Riservatezza, è un elemento cardine di potenzialità del Gruppo stesso, ma qualche accenno promettiamo di farlo.
Intanto è fondamentale dire che l
a provenienza del nostro cammino nel Gruppo di Parola deriva dai Groupes Confidences, che si tengono dall’inizio degli anni Novanta a Montreal, in Canada.
Da lì sono giunti, piuttosto direttamente, in Italia, all’Università Cattolica di Milano, prendendo appunto il nome di Gruppi di Parola per Figli di Genitori Separati.
Il principale obiettivo del Gruppo è insito nel titolo stesso del
“mettere parola” sul tema della separazione dei genitori.
Tra le nostre esperienze e ricerche, molto spesso, quando i genitori si separano cominciano a vivere un insieme di
sensazioni, sentimenti e pensieri che ricordano il puzzle.
In esso l’immagine da comporre è definita e compatta sulla copertina della scatola, ma al
suo interno troviamo singoli pezzi, di differenti dimensioni, a seconda della difficoltà, da dover noi rimettere insieme.
Ecco che questi pezzi rappresentano chiaramente i pensieri, le emozioni e i sentimenti, che sembrano improvvisamente confondersi e non
riuscire apparentemente più ad incastrarsi nell’immagine completa e compatta della famiglia, quando non si era separati.
Fondamentalmente l’immagine rimarrà sempre la stessa perchè quei genitori saranno sempre i genitori di quei figli, ma potrebbe succedere che ora il puzzle sia di pezzetti più piccoli o più grandi, che sono comunque da rimettere insieme, a causa della frammentazione che la separazione potrebbe facilmente portare con sè.
Durante o dopo una separazione,
i legami e le abitudini vanno ristrutturati e adattati ai cambiamenti che ne seguiranno. E’ chiaro che non è affatto facile inizialmente per nessun genitore imparare a gestire i nuovi cambiamenti derivanti dalla separazione; spesso capita che si vogliano
proteggere i figli, attraverso la “non parola”.
“Non ne abbiamo ancora parlato con i bambini perchè non sappiamo bene cosa dire o perchè non ci abbiamo pensato, tanto lo sanno già e lo vedono, ma stanno bene”: sentiamo diverse volte queste parole e crediamo proprio che la motivazione sia davvero la difficoltà ad affrontare lo specchio dei propri figli, le eventuali domande, i rischi di pianti o un’inaspettata indifferenza.
Le reazioni dei figli possono essere molte e tra le più svariate, ma le domande dei genitori sembrano ruotare sempre intorno alla stessa preoccupazione che, nel tempo, se lasciata in sospeso senza provare a trovarne delle risposte, può diventare un vero e proprio problema.
Il mettere parola diventa così, fondamentale, per ogni situazione dolorosa poichè ne allevia il carico.
Potendo parlare di un’esperienza che ci fa male o che ci pesa sulle spalle come una grande valigia senza rotelle, ecco che il dolore e il peso cominciano ad alleggerirsi; la valigia comincia a svuotarsi e a diventare più sopportabile sulle spalle.
La possibilità di mettere parola, senza dubbio,
fa prendere coscienza della reale esistenza di una situazione che, finchè non viene esplicitata, la possiamo pensare come vogliamo, ma......il peso delle emozioni, paure comprese, che quelle situazioni ci mantengono dentro, non avrà neanche la minima possibilità di andarsene e anzi forse diventerà solo più grande e sempre più presente.
Il Gruppo di Parola
offre uno spazio pensato e studiato per bambini e adolescenti (dai 6 ai 16 anni circa, divisi in gruppi diversi) dove attraverso libri, disegni, storie, recitazioni e molto altro, in pochi incontri, si aprono possibilità di rielaborazione e di alleggerimento del peso di una separazione subita.
Ogni figlio è passivo di fronte ad una separazione poichè essa
non deriva da una sua scelta, ma si trova a dover essere attivo per creare delle soluzioni al superamento del dolore o della fatica per l’adattamento alle novità.
E spesso queste difficoltà o dolori possono essere espressi dai bambini attraverso una scarsa stima di sè e quindi scarse prestazioni a scuola, nelle relazioni tra pari o nelle relazioni amicali in generale.
Noi professionisti da anni stiamo cercando di essere un chiaro supporto perchè questa
rielaborazione della separazione avvenga e il Gruppo di Parola ci sta dimostrando di essere un potente strumento di supporto, affinchè la separazione dei genitori possa diventare un’occasione
per imparare che nella vita ciò che fa molto male, se rielaborato, trattato e affrontato, può renderci più forti e più attrezzati nelle future difficoltà e dolori. “Un divorzio affrontato in maniera oculata e realista può insegnare ai figli come confrontarsi con i problemi della vita con comprensione, saggezza e azioni appropriate” (Judith Wallerstein)
Bibliografia
Buchanan, C. M., Maccoby, E. E. e Dornbusch S. M. (1991). Caught between parents. Adolescent's experience in divorce homes. Child Development, 62, 1008-1029.
Canziani, F. (2000). I figli dei divorzi difficili.Palermo, Sellerio Editore.
Cigoli, V. (1998). Psicologia della separazione e del divorzio. Il Mulino, Bologna. .
Emery R.E. (2004), The thruth about children and divorce: dealing with the emotions so you and your children can thrive. New York: Plume Penguine Group.
Gandelman P. (2009). The effects of divorce on Children. Proquest Dissertation and Theses.
Hetherington, E. M., Law T.C. e O' Connor T. G. (1993). Divorce, Challenges and new Chances, in F. Walsh (a cura di), Normal Family Processes, New York, Guilford Press.
Vegetti Finzi, S. (2005) Quando i genitori si dividono. Le emozioni dei figli. Mondadori Milano.
Anna Laura Cavagnoli, Elena Bernini