Alla ricerca di Buone Pratiche nella salute mentale

Un'esperienza trentina, Utenti, Familiari, Esperti, gli UFE

07/02/2011

Sono ormai  passati più di trent’anni, da quando le persone affette da disturbi psichici non sono più isolati nelle istituzioni totalizzanti manicomiali ma sono “curati sul territorio”.

Che quasi sempre vuol dire in famiglia, in collaborazione con i servizi territoriali.

Spesso i malati e le loro famiglie si sentono soli in questi vissuti dolorosi e a volte sconvolgenti.
 
Rimangono argomento di preoccupazione, di studio e di sperimentazione  in quelle zone ombra dove non sempre questa collaborazione è adeguata e soprattutto sufficiente.   
 
Guidati dal buon senso e dall’intuito, ma aiutati dalla professionalità, la psichiatria di comunità del  Trentino, sotto la guida di Renzo De Stefani, responsabile del Servizio di salute mentale di Trento ha voluto unire tutte le forze in campo.
 
Agli esperti si aggiungono i familiari e gli utenti che per la loro storia e esperienza personale hanno acquisito un sapere, e ne sono consapevoli, che permette loro in modo strutturato e continuativo di contribuire al lavoro del servizio.
 
Gli utenti dei servizi psichiatrici e i familiari aspiranti UFE  possono, dopo un “giro turistico” nei vari ambiti della cura della salute mentale per meglio capire dove e con quale mansione vorrebbero e potrebbero esseri inseriti. Naturalmente ci sono momenti di verifica di funzionamento all’interno dell’equipe, ma non è previsto una formazione da banco di aula scolastica.

La filosofia di fondo è proprio che la vita stessa e l’esperienza hanno formato le persone e continueranno a farlo in una “crescita fisiologica”.

Gli UFE possono essere impegnati nei Centri di salute mentale, per la prima accoglienza, nelle equipe territoriali, nei progetti riabilitativi, nei reparti ospedalieri per i trattamenti volontari o obbligatori e tante altre attività.

Non si tratta di volontariato,  le ore dedicate al Servizio vengono regolarmente pagate attraverso contratti “a progetto”.

Si tratta di “buona prassi” da seguire con attenzione e da sperimentare magari non solo nell’ambito della salute mentale, ma anche in altri contesti di cura.

L'iniziativa è documentata in: De stefani Renzo, Stanchina Elena, Gli UFE. Utenti e Familiari Esperti. Un nuovo approccio nella salute mentale, Erickson, (libro più dvd con film documentario).
 
 
 

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