19/11/2010
In questo articolo, Francesca Degiuli, ricercatrice di orgine italiana presso il Dep of Sociology, Antropology and Social Work del CUNY College of Staten Island of New York analizza il lavoro di cura dell'anziano non autosufficiente attraverso la figura della badante quale fenomeno specificamente italiano.
Mentre ampia è la storiografia sul fenomeno nel suo complesso, Degiuli si dimostra interessata soprattutto ad evidenziare le motivazioni che spingono una famiglia italiana con anziano in difficoltà a scegliere come supporto di cura una badante.
L'area di ricerca è la città di Torino grazie alla collaborazione della ASL 4 e di Tierra Madre, un'associazione non governativa formata sia da donne italiane che immigrate che fanno del lavoro di cura agli anziani non autosufficienti in famiglia la loro professione.
Le interviste, 26, semi strutturate a testimoni privilegiati, familiari care-giver, per lo più donne, erano finalizzate a racogliere diversi tipi di informazioni, da quelle più specificamente legate all'anziano - sviluppo del bisogno di cura; tipologia di bisogni dell'anziano; rapporto con i servizi sociali e loro valutazione; scelte future – a quelle legate alla figura del familiare care-giver – conciliazione tempi di lavoro con il tempo di cura; problematiche legate all'impegno di cura; perché, dove e con che modalità è stata attivata la ricerca di aiuti esterni agli ambiti familiari – fino alle considerazioni sulla qualità di relazione con la badante scelta come assistente nella cura del proprio familiare anziano.
Pur non permettendo ampie generalizzazioni, visto il campione piuttosto ristretto di interviste, il quadro che ne emerge è comunque interessante.
Le motivazioni che spingono le famiglie italiane, indipendentemente dal loro ceto sociale, a scegliere una badante, per lo più straniera, nel lavoro di cura del proprio familiare anziano, sono complesse e infuenzate, per lo più, da fattori economici, culturali ed etici.
In primo luogo, le badanti immigrate hanno dei costi lavorativi inferiori; secondo, la loro cultura di origine le porta ad essere positivamente predisposte verso la figura dell'anziano, essendo state costrette, spesso, a lasciare nei loro luoghi d'origine, soli i propri familiari anziani.
Infine la presenza di una badante immigrata porta la figura del familiare care-giver a trasformarsi da "curante" a "manager della cura". Guardando il fenomeno dal punto di vista del sistema italiano di welfare, conclude la ricercatrice, questo tipo di soluzione, flessibile e a basso costo, non porta le istituzioni a prendere delle decisioni specifiche in materia di cura di una popolazione di cittadini anziani statisticamente in continuo aumento.
La rivista può essere consultata presso il Centro documentazione Cisf