Gioco d’azzardo, giovani e famiglie

Recensione della settimana, Susanna Petri

05/02/2014

In questa società, che sembra offrire  opportunità, stimoli, informazioni, modelli , (basti pensare al vertiginoso sviluppo delle nuove tecnologie, che creano veri e propri spazi virtuali tutti da esplorare e da trasformare a proprio piacimento), paradossalmente ritroviamo un  crescente bisogno di colmare un profondo vuoto . Un vuoto al quale l’offerta di gioco d’azzardo, ora più che mai accessibile e “variegata”, si presenta come una forte tentazione. Perché non provare? In fondo  è facile.  Ecco allora come sempre più persone rincorrono la possibilità di una vincita innescando in molti casi un processo che può portare a fondere la dimensione del gioco con quella del lavoro, dei rapporti umani. Il  bombardamento  di messaggi “positivi” in merito alla facilità della vincita, ai sogni esaudibili senza sforzo e soprattutto all’importanza di non lasciarsi scappare le occasioni, rischia quindi di portare ad illudersi non sia necessario sforzarsi e puntare su quelle che un tempo si conoscevano come speranze, ma che ora hanno perso ogni connotazione. Ciò che colpisce e spaventa di più, ed in questo volume è espresso chiaramente, è che questo rischio è reale non solo per chi è “più fragile” o disturbato, ma per chiunque, perché chiunque almeno una volta ha desiderato cambiare la propria vita, e chiunque entrando in un bar o in un tabacchino può trovare una slot machine o un gratta e vinci da un euro. E questo rischio è certamente più pesante se a “tentare la sorte” sono gli adolescenti: chi è ancora alla ricerca di  un’identità completamente formata. Chi  ha un bisogno disperato di costruire e sperimentare la propria responsabilità e costruire  il proprio ruolo nel mondo  per potersi progettare un  futuro che prevede ostacoli e le necessarie scelte che la vita pone sulla strada di ognuno. Questo libro, agile e rivolto ad un vasto pubblico , ma al tempo stesso esaustivo ed accurato, presenta le varie problematicità che il gioco d’azzardo può presentare in tutte le sue sfaccettature e senza il timore di “drammatizzare” un problema che è stato fin troppo trascurato o forse volutamente circoscritto al giudizio sulla condotta di singoli, come fosse un “brutto vizio”. Al contrario, in questo scritto gli autori sospendono il giudizio e si dedicano alla descrizione dettagliata delle evidenze e dei protagonisti, in termini di statistiche e incidenza del problema e in termini di responsabilità sulla sua origine e il suo mantenimento. E’ certamente chiamato in causa il singolo, ma altrettanto lo sono la società, la famiglia e gli organi preposti all’informazione, la prevenzione e l’intervento concreto su questa realtà, dalla sua creazione, all’educazione in merito ad essa, alla battaglia per la restituzione del comportamento di gioco alla dimensione sana e naturale che gli è propria. Sono inoltre forniti strumenti ed indicazioni utili per riconoscere gli elementi per valutare quanto il gioco stia diventando  o sia già un problema per una persona. E’ dunque interessante scoprire, leggendo queste pagine, la possibilità di abbandonare la condanna del giocatore e del gioco in sé, assumendo in prima persona la responsabilità di ridare il giusto peso a questo concetto, a quello di “fortuna” e a se stessi, in termini di risorse personali e capacità concreta di trasformazione responsabile degli aspetti sgradevoli della propria vita attraverso modalità che smettono di essere autodistruttive.
Susanna Petri 




Croce Mauro, Rascazzo Francesca
Gioco d’azzardo, giovani e famiglie,
Edizioni Giunti-Gruppo Abele, 2013
Prefazione di Don Luigi Ciotti.

Susanna Petri
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