Giovani e anziani a rischio dipendenze

Da due ricerche dati allarmanti sull'abuso di alcol, droghe e farmaci

21/04/2010

Ricerca della Provincia di  Milano, Assessorato alle alle Politiche giovanili e i dati presentati al decimo Congresso della  Società italiana di psicogeriatria: quasi in contemporanea i dati sul rischio dipendenze fra giovani e anziani.

I giovani e le sostanze nel nuovo millennio: significati e percorsi del consumo giovanile di sostanze stupefacenti legali e illegali 
 
Bambini 'dopati' contro le difficoltà della vita, fragili e impreparati contro pressioni troppo grandi da gestire.
La ricerca ha coinvolto tra Milano, Roma, Firenze, Napoli e Genova 509 giovani, nell'80% dei casi di età compresa fra i 14 e i 34 anni.
La sostanza più utilizzata è nel 90% dei casi la cannabis.
L'alcol sembra invece la sostanza preferita tra le ragazzine. Ma che si tratti di spinelli, drink o altri 'aiutini', una volta su tre si sceglie lo sballo come antidoto alla fatica di vivere: su 509 intervistati, 161 (quasi il 32%) hanno dichiarato di usare sostanze stupefacenti per affrontare le difficoltà.
Dal 1988 al 2005 la sostanza più utilizzata è stata la cannabis ma "dopo questo periodo, pur restando elevato il consumo di cannabis, altre sostanze sono subentrate nel consumo iniziale: cocaina per i più adulti, anfetamine per i più giovani.
In fatto di droga non ci si ferma al 'primo amore'. Dopo il consumo numero uno, infatti, 9 intervistati su 10 hanno provato anche altre sostanze.
L'utilizzo di stupefacenti avviene generalmente in gruppo, nella maggior parte dei casi per inseguire un benessere sempre piu' difficile da conquistare: "Le sostanze stupefacenti appaiono come strumenti di automedicazione che alleviano gli stati di malessere e consentono di mantenere alti i livelli di performance", conclude la ricerca.
Il 41,8% degli intervistati ha dichiarato di usare sostanze stupefacenti prima di andare a scuola o al lavoro. Il 72,1% di chi utilizza sostanze in questi casi fa uso di cannabis, che rispetto agli alcolici è 'più camuffabile'", ma "81 intervistati utilizzano alcol, 15 eroina, 12 superalcolici e 10 coca.

Dati non meno inquietanti arrivano dal decimo Congresso della  Società italiana di psicogeriatria:

Anziani spesso soli, con problemi di salute e difficoltà economiche, si rifugiano nella bottiglia, nei farmaci che leniscono l'ansia e anche nelle droghe come la cocaina.
Ben 2,5 milioni di 'over 65' italiani sono a rischio abuso di alcolici, medicinali e sostanze illegali. In aumento del 10% rispetto a un anno fa, con una stima di crescita di un terzo entro dieci anni. 
"E' in crescita il fenomeno delle separazioni tra coniugi anche in età avanzata, evento nuovo che ha effetti devastanti sulla psiche dell'anziano, in particolar modo della donna. Le anziane casalinghe bevono molto, quando non hanno interessi familiari e sono sole, e fanno spesso un uso inappropriato o eccessivo di analgesici oppioidi, ansiolitici e sedativi". In molti casi, l'unica compagnia è la pasticca o la bottiglia".
(Marco Trabucchi, presidente della Società italiana di psicogeriatria)
Le difficoltà economiche incidono sulla possibilità di avere attività sociali, così come il pensionamento: la 'sindrome della perdita di senso', collegata con la fine del lavoro, comporta spesso depressione e la sensazione di essere inutili. Così, l'alcol e lo stordimento dato dai farmaci assunti in modo inappropriato o addirittura dalle droghe diventano un rifugio per molti".
Ben un anziano su 10 assume cinque o più farmaci psicoattivi al giorno: analgesici oppioidi, ansiolitici e sedativi.
Per entrambe le ricerche: fonte Adnkronos

 

 

 

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