Famiglia, lavoro, cura: dati Istat

Sono oltre un milione le persone inattive che sarebbero disposte a lavorare se potessero ridurre il tempo per la cura dei familiari

29/12/2011

Sono circa 15 milioni 182 mila (il 38,4% della popolazione di riferimento) le persone che nel 2010 dichiarano di prendersi regolarmente cura di figli coabitanti minori di 15 anni, oppure di altri bambini, di adulti malati, disabili o di anziani.

 Il 27,7% delle persone tra i 15 e i 64 anni ha figli coabitanti minori di 15 anni, il 6,7% si prende regolarmente cura di altri bambini e l’8,4% di adulti o anziani bisognosi di assistenza.

 Le donne sono coinvolte in questo tipo di responsabilità di cura più spesso degli uomini (42,3% contro il 34,5%) e anche per questo risulta più bassa la loro partecipazione al mercato del lavoro. Tra le madri di 25-54 anni, la quota di occupate è pari al 55,5%, mentre tra i padri raggiunge il 90,6%.

 Quasi 3,5 milioni di occupati (il 35,8% degli occupati con responsabilità di cura) vorrebbero modificare il rapporto tra tempo dedicato al lavoro retribuito e quello impiegato in assistenza e accudimento. Per quasi tre persone su 10 gli impegni lavorativi non permettono di trascorrere con i propri cari il tempo desiderato.

 Sono oltre un milione le persone inattive (il 24% di quelle con figli minori di 15 anni o con altre responsabilità di cura) che sarebbero disposte a lavorare se potessero ridurre il tempo impegnato nell’assistenza e accudimento.

 La mancanza di servizi di supporto nelle attività di cura rappresenta un ostacolo per il lavoro a tempo pieno di 204 mila donne occupate part time (il 14,3%) e per l’ingresso nel mercato del lavoro di 489 mila donne non occupate (l’11,6%).

 Sono 702 mila le occupate con figli minori di 8 anni che dichiarano di aver interrotto temporaneamente l’attività lavorativa per almeno un mese dopo la nascita del figlio più piccolo (il 37,5% del totale delle madri occupate). L’assenza temporanea dal lavoro per accudire i figli continua a riguardare, invece, solo una parte marginale di padri.

 Anche il congedo parentale è utilizzato prevalentemente dalle donne, riguardando una madre occupata ogni due a fronte di una percentuale del 6,9% dei padri.

Leggi il testo integrale in allegato

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