Famiglie e aspetti sociali vari

Compendio statistico italiano, Istat

22/06/2011

Di particolare interesse per chi si occupa di famiglia è il capitolo del compendio Istat dedicato a “Famiglie e aspetti sociali vari”.
Fra gli argomenti trattati:
“Famiglie per giudizio sulla situazione economica rispetto all’anno precedente e sulle risorse economiche negli ultimi 12 mesi precedenti l’intervista, per regione, 2010”;
“Famiglie che dichiarano difficoltà a raggiungere alcuni tipi di servizi ed esercizi commerciali, per regione, 2010”;
Spesa media mensile familiare, per ripartizione geografica e capitolo di spesa, 2008-2009”;
Spesa media mensile familiare, per capitolo di spesa e tipologia familiare, 2008- 2009”.

Ecco una breve sintesi del capitolo:
“Nel 2010 la percentuale di persone di 14 anni e più che si dichiaranomolto o abbastanza soddisfatte della propria situazione economica è il48,4 per cento, in leggero aumento rispetto all’anno precedente, quandoera il 46,9 per cento; la quota più alta di soddisfatti è al Nord, con il 55,0 per cento, scende al 49,8 nel Centro e al 38,6 nel Mezzogiorno.

Crescono, rispetto all’anno precedente, coloro che si dichiarano abbastanza soddisfatti (dal 44,3 del 2009 al 45,5 per cento), mentrerimane sostanzialmente invariata la quota sia di coloro che si dichiaranomolto soddisfatti sia di coloro che si dichiarano poco soddisfatti._

Nello stesso anno l’80,4 per cento della popolazione di 14 anni e piùesprime un giudizio positivo sul proprio stato di salute (nel 2009 era il79,7); il 13,1 per cento è poco soddisfatto, mentre le persone del tuttoinsoddisfatte sono il 4,2.

Sostanzialmente invariato il livello disoddisfazione, quello più alto si registra nel Nord, con l’82,3 per cento,mentre quello più basso nel Mezzogiorno, con il 78,2 per cento.
 
Continua ad essere rilevante, nel 2010, la percentuale di famiglie chedenuncia difficoltà di accesso ai servizi di pubblica utilità, in particolareper il pronto soccorso (55,1 per cento), le forze dell’ordine (38,5 percento), gli uffici comunali (34,9 per cento), i supermercati (28,6 percento) e gli uffici postali (26,8 per cento).

Permangono differenze alivello territoriale: infatti le famiglie meridionali hanno più problemi diaccesso ai servizi, ma il divario diventa più contenuto nel caso dei negozidi generi alimentari e dei mercati.
 
Nel 2010 risulta sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente la partecipazione dei cittadini ad attività sociali e di volontariato.

Il 9,6 percento è impegnato in associazioni culturali, mentre aumenta il numerodelle persone di 14 anni e più impegnato in attività gratuite divolontariato: è pari al 10,0 per cento (era 9,2 nel 2009); cresce anchequello di coloro che versano soldi a una associazione: sono il 17,6 percento contro il 16,7 dell’anno precedente.

Le attività di volontariato coinvolgono il 13,0 per cento dei cittadini di 14 anni e più del Nord, il 9,2 al Centro e il 6,4 nel Mezzogiorno.
 
Sempre nel 2010 aumenta leggermente la percentuale di persone di 3anni e più che pratica uno sport con continuità (22,8 per cento) osaltuariamente (10,2 per cento).
I sedentari, cioè coloro che non sidedicano a uno sport né a un’attività fisica nel tempo libero,diminuiscono, sono infatti il 38,3 per cento contro il 40,2 del 2009,con una percentuale più alta tra le donne (42,8 per cento) che tra gliuomini (33,5 per cento).
 
La spesa media mensile familiare è pari, nel 2009, a 2.442 euro, circa 43 in meno dell’anno precedente (-1,7 per cento), la riduzione risulta alquanto significativa in quanto l’aumento include l’inflazione.
Tra le diverse componenti, diminuisce la spesa alimentare: 461 euro (era 475nel 2008), diminuisce anche quella per beni e servizi non alimentari,che scendono da 2.009 a 1.981 euro mensili, mentre aumentano, del 3,8 per cento le spese per combustibili ed energia e quelle perl’abitazione: +2,2 per cento.
Nel 2009 tre famiglie su quattro sono proprietarie dell’abitazione in cui vivono, mentre quelle che pagano un canone d’affitto costituiscono appena il 17,2 del totale.    

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