11/04/2011
L'incontro tra il sindaco di Cracovia Majachowski (a sinistra) e il sindaco di Roma Alemanno (foto G. Giuliani).
Si stringono la mano nella sala del Municipio di Cracovia. Gianni Alemanno, sindaco di Roma, e Jacek Majachowski, sindaco di Cracovia, suggellano il “patto della santità”, perché da qui è partito Karol Wojtyla per diventare vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica.
A tre settimane della beatificazione di Giovanni Paolo II l’orgoglio delle istituzioni corre sull’asse Roma-Cracovia. Alemanno spiega che a Roma è tutto pronto per accogliere migliaia di polacchi e il sindaco di Cracovia ringrazia il primo cittadino della seconda patria di Karol Wojtyla. Due anni fa era stato firmato da Alemanno e da Majachowski un “protocollo di intesa” tra le due città nel nome del Giovanni Paolo II. Adesso a Roma e Cracovia si apriranno contemporaneamente due mostre fotografiche sul grande Papa polacco. Quella di Roma verrà allestita all’aperto in piazza della Repubblica accanto alla stazione Termini con 44 fotografie, illuminate anche di notte, fino al 13 maggio. A Cracovia le foto della mostra ritraggono il “Papa romano”.
Il sindaco della città di Wojtyla racconta di Cracovia che è stata capitale della Polonia quando il Paese non era ancora sparito dalla carta geografica dell’Europa, smebrato tra varie potenze come è accaduto spesso nella storia polacca. L’orgoglio della nazione è racchiuso tra il castello del Wawel e la stupenda piazza Cracovia è la patria dei santi polacchi: la regina Edvige, Faustina
Kowalska, padre Massimiliano Kolbe che è morto ad Auschwitz, pochi
chilometri da qui, e ora Karol Wojtyla.del mercato dominata dalle alte guglie della Chiesa di Santa Maria. Spiega il sindaco Majachowski: “Nessun altro evento sociale o politico unisce i polacchi come la memoria dei suoi santi”.
Una Polonia provata dalla crisi economica, divisa da lotte politiche infinite affronta la beatificazione di Giovanni Paolo II e spera di trovare unità e coraggio davanti alla sfida di una stagione difficile. Sottolinea il sindaco: “Karol Wojtyla ha contribuito moltissimo ai cambiamenti politici in Polonia. Senza di lui la strada verso la democrazia e la fine del regime comunista sarebbe stata certamente più accidentata. Ma oggi dobbiamo ritrovare lo spirito dell’inizio, cioè il coraggio da parte di tutti i polacchi di fare di più per il bene della nazione”. I due sindaci hanno storie diverse. Alemanno viene dalla tradizione della destra sociale, quello di Cracovia è esponente del partito dei post-comunisti. Ma stanno insieme nel nome di Karol Wojtyla.
Alberto Bobbio