Nella sua lettera agli amici e benefattori della Fraternità San Pio X,
il superiore generale mons. Bernard Fellay definisce questi due eventi come «catastrofi ben più disastrose di tutte le catastrofi naturali”: «Il nuovo anno ci ha riservato molte sorprese, piuttosto spiacevoli per non dire drammatiche», afferma il vescovo svizzero ultra-tradizionalista, tuttora sospeso 'a divinis', anche se la scomunica è stata revocata da Ratzinger all'inizio del 2009.
Insomma peggio dello tsunami: «
Parliamo evidentemente degli avvenimenti che colpiscono la Chiesa, e non delle catastrofi a catena in Giappone, né dei disordini nei Paesi arabi e in Africa che pure dovrebbero servire a tutti da avvertimento!».
Per il vescovo tradizionalista la beatificazione è una “catastrofe spirituale”.
Sulla beatificazione di Wojtyla, monsignor Fellay denuncia che «essa avrà come effetto immediato di consacrare l'insieme del suo pontificato, tutte le sue imprese, anche le più scandalose».
La lettera del superiore generale della Fraternità San Pio X elenca una serie di rilievi già fatti in passato da mons. Lefebvre: il nuovo Codice Canonico, la preghiera di Wojtyla in una chiesa protestante, la revisione del Concordato con l'Italia per cui il cattolicesimo non è più religione di Stato, la visita al tempio buddista, la delegazione vaticana alla posa della prima pietra della Moschea di Roma, la convocazione dell'incontro di Assisi nel 1986, tra gli altri.
E ne aggiunge altri: «Come baciare il Corano, e come le molteplici cerimonie di pentimento che lasciano pensare che la Chiesa sia colpevole di scismi che hanno visto perdersi tante anime cristiane». E poi conclude: "La Chiesa stessa è ormai esangue".