Il beato Giacomo Alberione

03/10/2011

Paolo VI lo definì «una meraviglia del nostro secolo». A soli trent’anni, quando era direttore spirituale del seminario di Alba, fondò la sua prima congregazione religiosa e alla sua morte ne lasciò cinque, più quattro istituti aggregati all’Unione Cooperatori Paolini. Parliamo del beato Giacomo Alberione, nato il 4 aprile 1884 a San Lorenzo di Fossano (Cuneo) da una famiglia di contadini. Entrò dodicenne nel seminario di Bra e poi, dopo aver superato una crisi che lo aveva visto tornare in famiglia, in quello di Alba dove completò gli studi di filosofia e teologia, ricevendo l’ordinazione sacerdotale il 28 giugno 1907.

Conseguita la laurea in teologia a Genova, dopo aver svolto il suo ministero per otto mesi come vicecurato nella parrocchia di San Bernardo a Narzole, fu nominato dal suo vescovo mons. Re direttore spirituale del seminario diocesano, svolgendo tale incarico fino al 1920, quando ottenne di potersi dedicare completamente all’Istituto da lui iniziato nel 1914 per l’apostolato della buona stampa, la Pia Società San Paolo.

Il suo progetto era maturato dopo una speciale “illuminazione” dall’alto nella notte del 31 dicembre 1900 a cavallo tra il XIX e il XX secolo: per quella circostanza era stata programmata per tutta la Chiesa un’ora di adorazione da farsi dopo la Messa della mezzanotte, pregando secondo le intenzioni di papa Leone XIII. Il nostro seminarista, appena diciassettenne, non si limitò a un’ora, ma rimase in ginocchio nel duomo di Alba per quattro ore. Un pensiero lo assillò da quel momento: fare qualcosa per il Signore e gli uomini del nuovo secolo con cui sarebbe vissuto. L’Alberione pensava ad una «organizzazione di scrittori, tecnici, librai, rivenditori cattolici» (così racconterà nel 1953), in cui era necessario il contributo dei laici.

Nel 1913 mons. Re lo chiamò a dirigere il settimanale diocesano Gazzetta d’Alba, poi il Beato ne acquistò la proprietà e mise in piedi la Scuola Tipografica Piccoli Operai, primo nucleo di quella che sarebbe stata la Pia Società San Paolo, a cui nel frattempo si erano aggiunte le prime Figlie di San Paolo. A proposito dell’apostolato della stampa, don Alberione soleva dire: «Le macchine (tipografiche) sono pulpiti, le sale come chiese, gli operatori i predicatori». I libri stampati dai “Piccoli Operai” venivano poi diffusi dalle Figlie mediante la cosiddetta “Propaganda della “Buona Stampa”, che sarà il loro distintivo. A Natale del 1931, saranno proprio loro a curare il primo numero di Famiglia Cristiana, che diventerà poi il più diffuso settimanale italiano. Dopo il 1936 accanto alle Figlie di San Paolo nasceranno le Pie Discepole del Divin Maestro, le Suore di Gesù Buon Pastore (Pastorelle), e nel 1957 le Suore Apostoline per la promozione vocazionale e gli istituti “aggregati” (Gesù Sacerdote, San Gabriele Arcangelo, Maria Santissima Annunziata e Santa Famiglia, oltre all’Associazione dei Cooperatori Paolini).

Il 28 giugno 1969, riconoscendo lo straordinario sviluppo delle opere del Beato, Paolo VI gli conferì l’onorificenza “Pro Ecclesia et Pontifice” dicendogli fra l’altro: «Il nostro don Alberione ha dato alla Chiesa nuovi strumenti per esprimersi, nuovi mezzi per dare vigore ed ampiezza al suo apostolato, nuova capacità e nuova coscienza della validità e della possibilità della sua missione nel mondo moderno con mezzi moderni». Bisogna dire che a quei tempi era molto attiva la San Paolo Film, che produsse tra gli altri il famoso “Pinocchio” girato da Comencini con le interpretazioni di Nino Manfredi e Gina Lollobrigida. Il Papa poi aggiunse: «Sorge spontanea una domanda: come ha fatto la Pia Società San Paolo ad affermarsi in modo così cospicuo ed in un tempo così relativamente breve? Ci sembra facile la risposta, anche se rimane ancora piena di segreti, i segreti delle opere del regno di Dio. Due fattori, pare a noi, hanno concorso a ottenere questo magnifico risultato che altri ne promette: due volontà, quella di un uomo e quella di Dio, quella di un umile e fedele servitore e quella paterna e prodiga del Signore…».

La sede della San Paolo Edizioni a Milano.
La sede della San Paolo Edizioni a Milano.

Oggi i religiosi e le religiose della Famiglia Paolina hanno opere in tutti i continenti. Sono presenti nell’editoria cattolica con la vasta produzione libraria della San Paolo Edizioni e delle Paoline nonché, oltre a Famiglia Cristiana e al settimanale per ragazzi Il Giornalino, con i mensili Jesus, Madre di Dio (fondato dallo stresso Alberione), Vita Pastorale, Se vuoi (per la promozione vocazionale, curato dalle suore Apostoline), Pagine aperte (che presenta mensilmente i libri editi dalle due case del gruppo), Cooperatore Paolino e Gesù Maestro, organi di collegamento degli istituti aggregati.

Don Alberione morì a Roma il 26 novembre 1971 ed è stato beatificato da Giovanni Paolo II il 27 aprile 2003. Prima di lui, nel 1989, era stato beatificato don Timoteo Giaccardo, uno dei primi collaboratori del Fondatore, che era stato economo della Casa Madre della congregazione ad Alba e nel 1926 aveva aperto a Roma la prima “filiale” dell’Iistituto, nei pressi della Basilica di San Paolo; e qui l’Alberione, dopo aver realizzato ad Alba il grande tempio dedicato a San Paolo, eresse quello dedicato a Maria Regina degli Apostoli.

Angelo Montonati
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