05
giu

Tiziana e famiglia, sull’orlo dell'abisso

TIZIANA, 35 anni, è sposata e ha un figlio di 3 anni. La sua situazione è penosissima: al marito già diabetico e cardiopatico è stata diagnosticata una diffusa forma tumorale. L’uomo ha subìto un primo intervento allo stomaco e si trova in uno stato di estrema prostrazione, bisognoso di assistenza. Era iscritto al collocamento speciale per le categorie protette, ma nel 2011 ha perso il lavoro. Come invalido prende 270 euro al mese, insufficienti a coprire il costo dei medicinali che gli servono. Tiziana, occupata part-time in una cooperativa di pulizie, con le sue entrate non riesce nemmeno a far fronte ai pagamenti delle spese di casa, per cui accumulandosi i debiti, rischia di rimanere senza luce e gas. Adesso, per la malattia del marito e il collasso economico subentrato, anche Tiziana è sull’orlo di un crollo psico-fisico.

Pubblicato il 05 giugno 2013 - Commenti (0)
29
mag

Il dramma di Celestina con la figlia trentenne

CELESTINA, 65 anni, vedova e molto fragile di salute, vive una pesante situazione insieme alla figlia trentenne, ragazza madre di una bambina di 5 anni. Il marito è mancato dopo lunga disoccupazione e malattia, lasciando la famiglia piena di debiti. La figlia è affetta da epilessia e gravi lesioni alle articolazioni con riduzione della loro funzionalità; sottoposta a continue visite specialistiche e cicli di fisioterapia, ha bisogno di assistenza da parte della madre. Purtroppo, anche la salute di Celestina peggiora, provata com’è dal peso da reggere. A complicare la situazione familiare è avvenuto che, in attesa delle verifiche di routine, è stato sospeso alla figlia l’assegno d’invalidità che percepiva. L’unica entrata fissa ora è la sua pensione di reversibilità, misera, dati i pochi contributi lavorativi versati dal marito defunto. Celestina, non riuscendo più a far fronte ai debiti contratti, adesso rischia anche lo sfratto.

Pubblicato il 29 maggio 2013 - Commenti (0)
22
mag

Mirella, aiutiamo lei e più ancora suo figlio


MIRELLA, 37 anni, sposata e madre di tre bambini di 2, 5 e 15 anni, è
sempre stata di salute precaria. Ultimamente, ha dovuto sottoporsi a
un radicale intervento chirurgico di isterectomia per la presenza di tumore
all’utero aggressivo e in rapida crescita. Gli effetti collaterali della
chemioterapia per lei sono stati devastanti; avrebbe anche bisogno
di urgenti cure dentistiche ma è costretta a rimandare per mancanza
di soldi. Il marito, operaio in cassa integrazione, per l’esiguità del reddito
ha già dovuto ricorrere più volte ad anticipi sulla paga per salvaguardare
almeno l’uso dell’abitazione. La maggior preoccupazione che
però angoscia Mirella riguarda i figli, in particolare il primogenito. Il ragazzo,
portatore di distrofia muscolare di Becker, malattia che procura
la progressiva degenerazione delle fibre muscolari, necessita di
uno speciale programma fisioterapico, che è a pagamento. Nella situazione
in cui si trovano, i genitori disperano di poterglielo assicurare.

Pubblicato il 22 maggio 2013 - Commenti (0)
15
mag

Francesca, la pensione d'invalidità non basta


FRANCESCA, 50 anni, sposata e madre
di cinque figli, di cui tre coniugati
e due ragazzi di 23 e 17 anni. Colpita da
grave cardiopatia e reduce da un delicato
intervento per fratture multiple al
piede e alla caviglia, non è più in grado
di svolgere il lavoro di collaboratrice
domestica con cui mandava avanti la
famiglia. Il marito, senza lavoro per termine
di contratto, è lontano da casa in
cerca di occupazione, e non è riuscito
finora a contribuire al sostentamento
dei suoi cari o al pagamento dell’affitto.
Dei due figli, il minore frequenta
l’Istituto alberghiero con buoni risultati,
sebbene affetto da dislessia. Il maggiore
ha appena iniziato un lavoretto
precario. La pensione d’invalidità che
percepisce Francesca è di circa 270 euro,
un’entrata decisamente insufficiente
per sostenere le continue cure cui la
donna deve sottoporsi e le necessità
di ogni giorno.

Pubblicato il 15 maggio 2013 - Commenti (0)
08
mag

Lucio, 80 anni, vedovo: il dramma della figlia

LUCIO, 80 anni, la cui storia ci è riferita dal suo parroco, è veramente triste. Vedovo e malandato di salute, si trova in una incresciosa situazione dovuta all’odissea della malattia dell’unica figlia adottata dalla coppia all’età di 5 anni. Questa, oggi trentanovenne, è portatrice di gravi problemi mentali che si sono manifestati sin dall’infanzia con turbe comportamentali e difficoltà sempre più evidenti durante gli anni dell’apprendimento scolastico. I genitori hanno supportato enormi spese per curarla e tenersela vicina. Ora Lucio è rimasto solo e, con il peggioramento delle condizioni di salute sue e della figlia, si è reso necessario il ricovero della donna, in un’unica struttura possibile, a pagamento. Lucio non l’ha abbandonata, ma oggi è soffocato da debiti che da solo non è assolutamente in grado di pagare.

Pubblicato il 08 maggio 2013 - Commenti (0)
02
mag

Cesare, senza più lavoro a 53 anni

CESARE è rimasto disoccupato a 53 anni, con una famiglia ancora impegnativa da mantenere. La moglie richiede la sua presenza costante perché è affetta da un grave disturbo ansioso-depressivo, insonnia e continue crisi di attacco di panico. I figli, rispettivamente di 27 e 34 anni, che finora sono riusciti a trovare soltanto lavori precari e a breve termine, sono entrambi fidanzati e impossibilitati a sposarsi per assoluta mancanza di mezzi propri. La modesta pensione accordata alla moglie è l’unica entrata della famiglia. Cesare, purtroppo anche lui fragile di salute in quanto cardiopatico, in tali condizioni, ha dovuto suo malgrado ricorrere a prestiti per tirare avanti. Adesso l’uomo è nella piena disperazione: non solo non riesce più a far rientrare i debiti contratti, ma li vede aumentare vertiginosamente con gli interessi passivi che, purtroppo, maturano.

Pubblicato il 02 maggio 2013 - Commenti (0)
24
apr

Michele, vedovo, a rischio di perdere la casa

MICHELE, 66 anni, vedovo, con un figlio di 32 anni affetto da epilessia nella forma definita “piccolo male”. La moglie colpita da tumore, aveva seguito lunghe e debilitanti terapie. Per assisterla nei continui ricoveri e, al tempo stesso, gestire la famiglia, Michele aveva dovuto interrompere il suo lavoro di commerciante. Tutto ciò ha comportato, nel tempo, un aggravio economico superiore alle possibilità familiari. Per pagare, almeno in parte, i debiti accumulati l’uomo è stato costretto a cedere la sua attività a prezzo svantaggioso. Al tempo stesso, colpito anche lui nella salute, è stato sottoposto d’urgenza a un intervento per infarto acuto del miocardio. Oggi, impossibilitato a lavorare e in attesa dell’assegno di invalidità, Michele non può onorare il mutuo ancora in corso e rischia di perdere anche la casa in cui vive.

Pubblicato il 24 aprile 2013 - Commenti (0)
17
apr

Carolina, la sclerosi multipla, una figlia...

CAROLINA, 42 anni, nubile. In anni difficili, con coraggio ha cresciuto da sola la figlia (ora quattordicenne) senza alcun appoggio, né affettivo né materiale. Il padre della bambina, quando questa aveva pochi mesi, è sparito senza farsi mai più trovare. La donna è andata avanti alternandosi in servizi diversi, ma da due anni non lavora a causa della salute. Ora, è arrivata dai medici la diagnosi di sclerosi multipla. Nel frattempo Carolina, pur occupando un piccolo alloggio popolare, non è più riuscita a pagare l’affitto e ha dovuto indebitarsi per le necessità quotidiane. Avrebbe assoluto bisogno di cure e protesi ai denti per potersi nutrire normalmente, ma la pensione d’invalidità rilasciatale da poco è del tutto insufficiente per vivere con la figlia e sostenere il cumulo di spese legate al progredire della sua malattia

Pubblicato il 17 aprile 2013 - Commenti (0)
10
apr

Una mano a Umberto, che sta perdendo la casa

UMBERTO, 44 anni, sposato e padre di due bambine di 9 e 11 anni. Nel 2005 ha perso il posto per il fallimento dell’impresa edile in cui lavorava. Da allora è disoccupato e manda avanti la famiglia con il guadagno di lavori occasionali o dando una mano nella conduzione di un chiosco di bibite. La moglie, in cura per una grave forma tumorale, è invalida e bisognosa di assistenza. Umberto è spesso costretto a rimanere a casa per accompagnarla alle visite di controllo e occuparsi delle figlie. Per una persistente forma di bronchite e malesseri vari che fanno pensare al peggio, da diverso tempo e suo malgrado, non riesce a trovare un qualsiasi lavoro a giornata, con pesanti ripercussioni sulle generali condizioni familiari. Ora, per mancato pagamento del mutuo pendente sulla casa in cui vive, questa è stata messa in vendita all’asta dal tribunale.

Pubblicato il 10 aprile 2013 - Commenti (0)
03
apr

Claudia, madre sola, miseria e disperazione

CLAUDIA, 36 anni, madre di tre figli rispettivamente di 1, 5 e 12 anni, ha una situazione difficile da gestire e sostenere, specialmente da quando il compagno e padre dei bambini l’ha abbandonata. La miseria è di casa da sempre, gli aiuti della comunità parrocchiale sono sempre impari alle necessità reali e l’emarginazione in cui vivono ha gravi ripercussioni anche psicologiche sulla crescita dei bambini. Alla preoccupazione giornaliera di riuscire a mettere insieme un pasto completo, si è aggiunta ora l’angoscia per la salute del secondogenito, ricoverato d’urgenza per emorragie. Il bambino è in cura chemioterapica per leucemia linfoblastica acuta. Claudia non può lavorare, perché il figlio ha bisogno della sua presenza costante e non ha reddito, escluso un esiguo contributo assistenziale da parte del Comune.

Pubblicato il 03 aprile 2013 - Commenti (0)
27
mar

Damiano, i viveri della Caritas non bastano

DAMIANO, 47 anni, è sposato e ha tre figli: uno di 18 anni in cerca di occupazione, una di 4 anni e l’ultima di soli tre mesi. Fino a quando lavorava in una società di infrastrutture, riusciva a mandare avanti la famiglia. Ora è stato licenziato e la sua famiglia è ai limiti della sopravvivenza. Le condizioni di vita di questo nucleo familiare sono ulteriormente peggiorate con il sopraggiungere della grave malattia, l’epilessia, che ha reso l’uomo inabile al lavoro ma senza diritto all’assegno di invalidità. Damiano riceve il pacco viveri che gli passa la Caritas, ma a causa delle bollette inevase si trova staccate le utenze di luce, gas e telefono e rischia di perdere l’alloggio. Stanco e malato, si rivolge con fiducia ai nostri lettori con la speranza d’un miglioramento di vita per i suoi cari.

Pubblicato il 27 marzo 2013 - Commenti (0)
21
mar

Guido, tra i prestiti e l'incubo dello sfratto

GUIDO, 62 anni, due figlie a carico disoccupate, di cui una ragazza madre con una bambina di 6 anni. L’uomo si trova in una situazione economica disastrosa dovuta alle gravi patologie di cui sono portatrici la moglie e la nipotina. La donna, infartuata, è affetta anche da malattia neoplastica; la bambina, affetta da patologia autoimmune, necessita di frequenti controlli e ricoveri in strutture lontane da casa. Guido, saldatore di professione, rimasto senza lavoro per crisi della ditta, si è visto costretto a chiedere dei prestiti poichè la pensione d’invalidità della moglie, pur con indennità di accompagnamento, non copre i bisogni familiari del quotidiano. Ora i creditori minacciano di adire le vie legali per il rientro del dovuto. E Guido vede seriamente aggiungersi ai gravi problemi già esistenti quello di trovarsi la casa pignorata.

Pubblicato il 21 marzo 2013 - Commenti (0)

Associazione don Zilli

Chi volesse intervenire a favore di questo caso e di altre attività benefiche e culturali, che non possono essere segnalate singolarmente, mandi le sue offerte servendosi del c/c postale. n. 14365209, intestato a: Associazione don Giuseppe Zilli - Onlus - Il caso della settimana - Via Giotto 36 - 20145 Milano, oppure del c/c bancario IBAN: IT54 I030 6909 515 10000000 7890  presso Banca Intesa Sanpaolo spa, o utilizzando la Carta di Credito entrando nell' area donazioni del sito dell'associazione Don Zilli all'Associazione don Giuseppe Zilli onlus, oppure comunicare il numero della Carta di Credito e la data di scadenza telefonicamente 02.480.120.40, o con posta elettronica donzilli@stpauls.it ricordando di indicare la causale del versamento. Tutte le offerte vengono devolute in beneficenza, e comunque per fini propri dell’Associazione, in base alle indicazioni dei contribuenti e alle reali necessità, accuratamente controllate, dei casi proposti. Le richieste di aiuto, documentate, devono essere presentate per iscritto all’Associazione don Giuseppe Zilli - Via Giotto 36 - 20145 Milano - tel. 02/480.120.40. La loro pubblicazione viene decisa, a discrezione dell’Associazione, solo dopo i necessari riscontri.

Ogni erogazione liberale a favore delle attività dell'Associazione Don Giuseppe Zilli onlus è fiscalmente deducibili ai sensi dell'art.13 del D.Lgs. 4/12/1997 n.460 e dell'art.14 Capo VIII del D.Lgs. 14/03/2005 n.35.

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