27
lug

La famiglia di Emanuele da sola non ce la fa

A EMANUELE, 17 anni, è stata diagnosticata una patologia genetica degenerativa molto rara e invalidante, a livello motorio e intellettivo (malattia di Lafora). A causa delle continue crisi di epilessia generalizzata insensibile ai farmaci, il ragazzo va guardato a vista e assistito in tutti gli atti quotidiani della vita. Inoltre viene spesso ricoverato in una struttura specializzata lontana da casa, dove sono state rilevate altre complicazioni nella malattia. Ogni volta viene accompagnato dai genitori, braccianti agricoli che, fuori dal paese di residenza, vivono costantemente in situazione assai precaria, con le uscite che superano sempre le scarse entrate. Oltre alle numerose medicine, Emanuele necessita di sussidi sanitari a pagamento che i genitori (anche di un’altra figlia di 19 anni, studentessa) non sono in grado di assicurargli. La famiglia, lacerata dai debiti, si affida alla solidarietà dei lettori.

Pubblicato il 27 luglio 2011 - Commenti (0)
20
lug

Un aiuto per superare la tragedia di Ludovica

Da un Centro d'ascolto parrocchiale ci perviene la richiesta d’aiuto per LUDOVICA, 42 anni e quattro figli di 6, 10, 11 e 13 anni, duramente colpita da una grave tragedia familiare. Il marito, perito informatico, aveva un’attività in proprio che a causa della crisi è fallita. A seguito di ciò l’uomo, sprofondato nella depressione, a marzo si è tolto la vita. Ludovica ha dovuto ben presto mettere da parte la propria disperazione per dedicarsi ai bambini e cercare di lenire il loro trauma per la perdita improvvisa del padre. Inoltre, ha dovuto rimboccarsi le maniche per non perdere ogni occasione di lavoro con cui far fronte alle necessità materiali. Non ha pensione di reversibilità ed è oberata dai debiti accumulati che lievitano per gli interessi. La donna vive in tali e tante ristrettezze che non è più in grado di gestirsi e anche i figli ne stanno risentendo pericolosamente sul piano psico-fisico. Diamole un aiuto!

Pubblicato il 20 luglio 2011 - Commenti (0)
13
lug

La disperazione di Orazio, solo con il figlio

ORAZIO, 50 anni. La moglie lo ha lasciato alla nascita del figlio, affetto da malattia rara, che lei non ha saputo accettare. Superato lo smarrimento iniziale, l’uomo si è dedicato completamente alla cura del bambino, non vedente e con gravi problemi d’udito, facendogli da padre e madre insieme. Il ragazzo ora ha 25 anni, necessita di presenza continua e accanto a lui c'è solo il padre. Orazio non ha mai trovato un lavoro che gli permettesse di dedicarsi contemporaneamente al figlio e ai bisogni del vivere quotidiano. Con entrate familiari limitate all’indennità di invalidità del ragazzo, i due vivono in un alloggio umido e insano, ai limiti dell’abitabilità, e la situazione è divenuta insostenibile. Orazio cerca disperatamente aiuto, è disposto anche a trasferirsi in qualunque parte del Paese, magari come custode di villa o anche in una casa colonica dove lui potrebbe fare qualsiasi lavoro, pur di assicurare un futuro dignitoso al figlio.

Pubblicato il 13 luglio 2011 - Commenti (0)
06
lug

Gervasio, due figli: mamma li ha abbandonati

GERVASIO, 57 anni, saldatore idraulico, è da tempo disoccupato. Colpito da dolorosa patologia del rachide cervicale in discectomia ed artrodesi, gli è stato riconosciuto un grado di invalidità del 67%, ma senza diritto ad indennità. "Mantenere dignitosamente i miei figli, un bambino di 12 anni e una ragazza di 16, è l'unica cosa che voglio", scrive l'uomo. La moglie lo ha lasciato e se n'è andata via da casa rifiutandosi di provvedere ai figli, che vivono con preoccupante sofferenza il dramma dell’abbandono materno. Il bambino manifesta grave disagio psicofisico, disturbi del linguaggio e blocco nell'apprendimento scolastico, mentre la ragazza ha interrotto gli studi. Gervasio, barcamenandosi in mezzo a mille difficoltà morali e materiali e senza entrate, si è dovuto indebitare per assicurare loro il fabbisogno quotidiano. Adesso l'inevitabile morosità nel pagamento di luce, gas e affitto, lo ha portato sull’orlo dello sfratto di casa.

Pubblicato il 06 luglio 2011 - Commenti (0)

Associazione don Zilli

Chi volesse intervenire a favore di questo caso e di altre attività benefiche e culturali, che non possono essere segnalate singolarmente, mandi le sue offerte servendosi del c/c postale. n. 14365209, intestato a: Associazione don Giuseppe Zilli - Onlus - Il caso della settimana - Via Giotto 36 - 20145 Milano, oppure del c/c bancario IBAN: IT54 I030 6909 515 10000000 7890  presso Banca Intesa Sanpaolo spa, o utilizzando la Carta di Credito entrando nell' area donazioni del sito dell'associazione Don Zilli all'Associazione don Giuseppe Zilli onlus, oppure comunicare il numero della Carta di Credito e la data di scadenza telefonicamente 02.480.120.40, o con posta elettronica donzilli@stpauls.it ricordando di indicare la causale del versamento. Tutte le offerte vengono devolute in beneficenza, e comunque per fini propri dell’Associazione, in base alle indicazioni dei contribuenti e alle reali necessità, accuratamente controllate, dei casi proposti. Le richieste di aiuto, documentate, devono essere presentate per iscritto all’Associazione don Giuseppe Zilli - Via Giotto 36 - 20145 Milano - tel. 02/480.120.40. La loro pubblicazione viene decisa, a discrezione dell’Associazione, solo dopo i necessari riscontri.

Ogni erogazione liberale a favore delle attività dell'Associazione Don Giuseppe Zilli onlus è fiscalmente deducibili ai sensi dell'art.13 del D.Lgs. 4/12/1997 n.460 e dell'art.14 Capo VIII del D.Lgs. 14/03/2005 n.35.

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