21
feb

Oscar chiede aiuto, soprattutto per la moglie

OSCAR, 47 anni, sposato, con un figlio di 12 anni, proviene da una difficile situazione economica e sociale. Ha tentato di darsi una stabilità familiare avviando con la moglie una piccola attività commerciale. Costi spesso maggiori dei guadagni, e uscite superiori alle entrate sperate, hanno presto logorato la situazione, e in breve tempo Oscar è stato costretto a cedere l’attività a prezzo svantaggioso, per pagare almeno in parte i debiti accumulati. Attualmente si adatta a umili lavori che riesce giornalmente a procurarsi, ma sono sopraggiunti problemi di salute: una grave forma di piorrea, sommata a disturbi cardiaci. La moglie, portatrice di malformazione della colonna vertebrale, necessita di controlli continui in vista di interventi chirurgici che deve affrontare per bloccare il progressivo processo invalidante. È già riconosciuta parzialmente invalida ma senza indennità economica. Cosciente di non potercela fare da solo, Oscar chiede aiuto per affrontare almeno la rateizzazione del debito che lo opprime e per non perdere l’abitazione familiare.

Pubblicato il 21 febbraio 2012 - Commenti (0)
15
feb

Floriana, la comunità la sostiene ma non basta

FLORIANA è una giovane donna rimasta vedova con un figlio di 12 anni. Siamo venuti a conoscenza della sua situazione direttamente dal parroco che ne ha seguito le vicende dolorose e si è fatto tramite per chiedere aiuto. Madre e figlio vivevano solo del lavoro del capofamiglia, finché quest’ultimo non è stato colpito da un brutto male. Le visite, le terapie, i controlli e gli esami necessari hanno comportato non solo un forte aggravio di spese (comprese quelle di spostamento dal paese), ma anche l’impossibilità per l’uomo di continuare a lavorare. Floriana, occupata saltuariamente come donna delle pulizie, oltre a soffrire con il figlio del grande vuoto lasciato dal marito e padre, e malgrado sacrifici e rinunce, non riesce a mantenersi e pagare utenze di casa e affitto. Rischia lo sfratto. La comunità locale la sostiene, ma non basta per togliere la famiglia (senza parenti vicini) da una seria precarietà.

Pubblicato il 15 febbraio 2012 - Commenti (0)
08
feb

E Camelia, 36 anni, è allo stremo delle forze

CAMELIA, 36 anni, bulgara, vive in Italia da molto tempo. È in via di separazione dal marito, dopo anni di maltrattamenti, abusi e bugie sopportati pazientemente, sperando sempre in un suo ravvedimento, e per amore dei loro due figli che oggi hanno rispettivamente 10 e 18 anni. La donna, sebbene incline a ricorrenti crisi di depressione, ha reagito coraggiosamente ai mille problemi di sopravvivenza, alternando a periodi di disoccupazione lavori diversi e precari. Il marito risulta disoccupato e non collabora né al pagamento del mutuo casa né al mantenimento dei figli, i quali devono anche viaggiare, con spese aggiuntive di trasporto, per raggiungere la scuola che frequentano. Camelia, ormai allo stremo delle forze psicofisiche, non dispone più delle risorse necessarie. Ora rischia di perdere anche la casa e ha veramente bisogno di un gesto generoso, che l’aiuti a ritrovare un po’ di serenità e una rinnovata speranza nei confronti della vita.

Pubblicato il 08 febbraio 2012 - Commenti (0)
01
feb

A Filomena, 54 anni, serve il nostro aiuto

La situazione di FILOMENA, 54 anni, è molto triste: separata e piuttosto malandata di salute, ha tre figli a carico, due in cerca di occupazione e una figlia gravemente handicappata. Questa ragazza diciannovenne, affetta da ritardo psicomotorio con tetraparesi spastica, è incapace di compiere da sola gli atti elementari della vita. Fintanto che la figlia frequentava la scuola (a giugno ha conseguito la maturità scientifica), Filomena, lavorando part-time come badante, riusciva ad arrotondare la sua pensione d’invalidità con qualche entrata. Adesso che la ragazza è a casa e la sua assistenza è tutta sulle sue spalle la donna non può più svolgere quei lavori remunerati fuori casa. A peggiorare la condizione familiare è avvenuto che, in attesa delle verifiche di routine, è stata sospesa alla figlia la pensione che percepiva con l’accompagnamento per disabili. Senza più redditi, Filomena si ritrova con l’acqua alla gola e può solo confidare nell’aiuto della nostra generosa condivisione

Pubblicato il 01 febbraio 2012 - Commenti (0)

Associazione don Zilli

Chi volesse intervenire a favore di questo caso e di altre attività benefiche e culturali, che non possono essere segnalate singolarmente, mandi le sue offerte servendosi del c/c postale. n. 14365209, intestato a: Associazione don Giuseppe Zilli - Onlus - Il caso della settimana - Via Giotto 36 - 20145 Milano, oppure del c/c bancario IBAN: IT54 I030 6909 515 10000000 7890  presso Banca Intesa Sanpaolo spa, o utilizzando la Carta di Credito entrando nell' area donazioni del sito dell'associazione Don Zilli all'Associazione don Giuseppe Zilli onlus, oppure comunicare il numero della Carta di Credito e la data di scadenza telefonicamente 02.480.120.40, o con posta elettronica donzilli@stpauls.it ricordando di indicare la causale del versamento. Tutte le offerte vengono devolute in beneficenza, e comunque per fini propri dell’Associazione, in base alle indicazioni dei contribuenti e alle reali necessità, accuratamente controllate, dei casi proposti. Le richieste di aiuto, documentate, devono essere presentate per iscritto all’Associazione don Giuseppe Zilli - Via Giotto 36 - 20145 Milano - tel. 02/480.120.40. La loro pubblicazione viene decisa, a discrezione dell’Associazione, solo dopo i necessari riscontri.

Ogni erogazione liberale a favore delle attività dell'Associazione Don Giuseppe Zilli onlus è fiscalmente deducibili ai sensi dell'art.13 del D.Lgs. 4/12/1997 n.460 e dell'art.14 Capo VIII del D.Lgs. 14/03/2005 n.35.

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