Benedizione delle case

18/11/2012
Risponde il teologo Silvano Sirboni.
Risponde il teologo Silvano Sirboni.

Da qualche anno il nostro parroco non viene più a benedire la casa. Altri parroci lo fanno ancora. Chi è nel giusto?

Giorgio E. - e-mail

La benedizione della casa nel tempo pasquale è una tradizione sorta dopo il concilio di Trento (1545-1563) per consolidare la comunità attorno al proprio parroco e preservarla da influenze ereticali. Il cosiddetto contesto di “cristianità” (quando chi nasceva non era pensabile che non fosse cristiano!) rendeva pienamente coerente il passaggio del parroco in tutte le case. Oggi la società, soprattutto nei centri urbani, non solo è multietnica, ma anche multireligiosa. Anzi, sono molti coloro che di fatto non hanno alcuna religione e non accettano questa visita. Altri la sopportano con malcelata indifferenza. Alcuni vi vedono un semplice passaggio per raccogliere offerte. Tutto ciò è umiliante per un sacerdote. La società è profondamente cambiata anche se non in ugual misura nelle diverse regioni e luoghi. Sta al parroco giudicare l’opportunità e le modalità di questa tradizione che il Benedizionale non presenta più come benedizione della casa, ma della famiglia. Dove è possibile compierla nei giusti modi, senza fretta, e senza ambiguità di carattere venale, è ancora senza dubbio un importante strumento di contatto e di evangelizzazione.

Silvano Sirboni
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

Tag correlati

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da Andrea Annibale il 18/11/2012 18:32

E’ come il discorso del valore di un crocifisso appeso in casa. Come tirare fuori il presepe nel tempo dell’Avvento. Sono delle belle testimonianze di fede e proteggono la casa e chi vi abita dall’influsso di spiriti immondi (almeno, così credo). La storia della mia famiglia ha fatto esperienza di questa usanza (di benedizione della famiglia) in tre occasioni curiose. Mia nonna materna si è allontanata dalla Chiesa per due motivi: per un peccato per il quale non aveva ricevuto l’assoluzione e per la fede comunista. Passa il Parroco dalle famiglie per la benedizione della casa nel piccolo paesino del cuneese e “salta” la nostra casa (io non ero ancora nato) commentando “qui abitano comunisti”. Perlomeno, mia zia si ricorda l’episodio così. Da allora, mia zia odia la Chiesa Cattolica. Poi, sono nato io, battezzato per miracolo in casa e cresimato da adulto e ho chiesto all’amico don Adolfo di benedire la mia casa, cosa regolarmente avvenuta. Infine, il terzo episodio: la benedizione della casa del mio patrigno, non credente. Il mio patrigno fa entrare il Parroco, gli dà una lauta offerta, poi, dopo la benedizione, si mette a contestare la Chiesa. L’aiutante del Parroco, non so se fosse il vice Parroco, si mette a replicare polemicamente e tutto finisce lì. Secondo me, in aggiunta alla benedizione delle singole famiglie, casa per casa, sarebbe bello benedire tutte le famiglie residenti nel territorio della Parrocchia, con una cerimonia a distanza, in chiesa. Una benedizione ecumenica che si appelli al Dio unico delle tre religioni monoteiste, Dio che noi chiamiamo Padre come ci insegna Gesù nel Suo Vangelo. Io vivo a San Salvario, Torino, un quartiere multietnico. Ci sono famiglie di tutte le religioni e, come dice il teologo Silvano Sirboni in questa risposta convincente, il vecchio rito rischia di essere umiliante per un sacerdote pur restando, se fatta nei modi giusti, “un importante strumento di contatto e di evangelizzazione”. Per me, in conclusione, è stato un momento propizio per pregare, per aumentare la mia fede e per rinforzare l’amicizia con il sacerdote che ha benedetto la mia casa e la mia persona. Facebook: AAnnibaleChiodi; Twitter: @AAnnibale.

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati