Comunione al calice

12/07/2012

Perché noi cattolici accostandoci alla comunione assieme al pane non possiamo bere anche il sangue di Cristo?

Paolo - Genova

Per ragioni pratiche, poi giustificate anche teologicamente, fra il XII e il XIII secolo la comunione al calice nella Chiesa occidentale fu preclusa ai laici e riservata al solo sacerdote celebrante; non senza aspri dibattiti soprattutto con le confessioni cristiane sorte dal protestantesimo. Superato lo scontro polemico, la riforma liturgica del Vaticano II, dal 1965, ha ripristinato la comunione al calice anche per i fedeli laici senza per questo sminuire la comunione con il solo pane, che resta la prassi più diffusa. La comunione al calice è una possibilità largamente prevista dal Messale Romano (n. 85). La sua concreta applicazione è lasciata al giudizio del vescovo locale e dei pastori delle singole comunità che, secondo le diverse situazioni, ne devono valutare l'opportunità o meno. Dal punto di vista del segno la comunione al calice evoca più chiaramente i gesti di Gesù e dei suoi discepoli durante l'ultima cena. Tuttavia, anche alla luce della più antica tradizione, la partecipazione al solo pane, come al solo vino, esprime e realizza la piena comunione sacramentale con il Risorto.

Silvano Sirboni
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Postato da Eckhart il 12/07/2012 14:48

Il divieto della Comunione al calice è stato motivo di divisione anche con i Cristiani ortodossi. Mentre la tradizione liturgica latina ha sottratto il calice ai laici dall'Alto Medioevo fino al periodo seguente al Vaticano II, la Chiesa ortodossa ha sempre mantenuto, in conformità alle istruzioni di Cristo (Mt 26,27: "Bevetene tutti"), la comunione sotto le due specie. Il Corpo e il Sangue di Cristo, mescolati nel calice, vengono solitamente amministrati ai fedeli mediante un cucchiaio. Anche le particole che sono conservate per la comunione dei malati vengono intinte nel vino consacrato prima di essere custodite nei tabernacoli. Solo nella Liturgia di San Giacomo, il più antico rito eucaristico tuttora celebrato dagli ortodossi, gli elementi eucaristici vengono distribuiti separatamente, ma in ogni caso i fedeli partecipano sia dell'uno che dell'altro. La quantità degli elementi non è importante (ai bambini non ancora svezzati può essere amministrato, in un cucchiaino, un frammento estremamente piccolo del pane eucaristico), ma rimane importante la partecipazione a entrambi. Un paragone simbolico può servire a riportare l'attenzione all'importanza di questo dettame della Chiesa ortodossa: un corpo senza sangue è, per definizione, un corpo privo di vita. Fonte: http://www.siciliaortodossa.org/differenze.htm#comunione_due_specie

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