È lecito disperdere le ceneri?

06/11/2012
Il teologo Silvano Sirboni.
Il teologo Silvano Sirboni.

Una mia conoscente, amante della montagna, ha espresso nel suo testamento il desiderio che le sue ceneri siano sparse su un preciso monte. È possibile?

Bruno P. - Torino


Una circolare del ministero della Sanità già nel 1993 prevedeva l’eventualità di spargere le ceneri del defunto, ma in un preciso spazio comune all’interno del cimitero. Dal 2001 la legge civile permette la dispersione delle ceneri anche in natura e in aree private, ma determinate con precisione dall’autorità competente locale. Le norme pastorali presenti nel nuovo Rito delle Esequie (2011), con molto rispetto verso il mistero della morte e altrettanta delicatezza verso la volontà della persona defunta, evitano di pronunciare una drastica condanna, ma cercano con forza di dissuadere i fedeli dallo scegliere questa prassi. «Nel caso di spargimento delle ceneri o di sepolture anonime si impedisce la possibilità di esprimere con riferimento a un luogo preciso il dolore personale e comunitario. Inoltre, si rende più difficile il ricordo dei morti estinguendolo anzitempo. Per le generazioni successive la vita di coloro che le hanno precedute scompare senza lasciare tracce» (Rito delle Esequie, 165). Una corretta catechesi dovrebbe dissuadere dal cancellare così presto ogni segno del nostro passaggio su questo pianeta.

Silvano Sirboni
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Postato da branda il 15/11/2012 16:21

E chi se ne importa di esprimere il dolore in un luogo preciso! Se è dolore vero non ha bisogno di queste sciocchezze. E la mia memoria vorrei che dipendesse da quello che ho fatto, non dalla polvere che sarò. Sempre più mi capita di pensare che tali formalismi siano il segno di una volontà pervasiva delle Chiesa finalizzata al controllo dei fedeli. Dio, Cristo, la Chiesa come comunità di credenti sono proprio tutta un'altra cosa. E non c'è mica bisogno d'esser teologi per capirlo.

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