Fortunato B. - Codogno (Lo)
È da anni che gli esegeti si sono accorti di un errore di interpretazione della frase posta sulle labbra degli angeli che annunciano la nascita del Salvatore: «Pace in terra agli uomini di buona volontà». Parole che fin dal IV secolo aprono quell’inno di lode che oggi caratterizza le messe festive. Infatti, all’analisi critica dell’originario testo greco, risulta che non si tratta della buona volontà degli uomini, ma del “ben volere” di Dio (eudokìa), cioè della sua benevolenza verso tutti gli uomini, oggetto del suo amore. Pertanto, fin dal 1974, con la prima versione ufficiale della Bibbia in lingua italiana per la liturgia, il testo biblico è stato corretto: «...e sulla terra pace agli uomini, che egli ama» (Lc 2,14). Non si ritenne allora opportuno trasferire la correzione anche nel testo liturgico in lingua italiana. Il testo latino resta invariato poiché si tratta semplicemente di intendersi sul significato del «bonae voluntatis». Per la prossima edizione del Messale Romano in lingua italiana è stata proposta anche per la liturgia la più corretta versione biblica. È assai probabile che tale versione entri anche nel testo liturgico del Gloria.