Un matrimonio riconosciuto come nullo

14/07/2011

Vorrei una parola chiara sul riconoscimento di nullità del vincolo sacramentale del matrimonio. Fiorenza Bajetto, e-mail

Quando uno dei due contraenti il matrimonio canonico (in gergo: la parte attrice) ha qualche fondato sospetto che il proprio (o altrui) consenso matrimoniale sia stato malamente espresso, perché viziato nella libertà, nella consapevolezza o mancante della piena accettazione delle proprietà essenziali o delle finalità istituzionali del matrimonio, ha il diritto di rivolgersi all’autorità della Chiesa (di solito la Curia o il Tribunale ecclesiastico del luogo ove abita) per chiedere una verifica circa la validità.

Se il sospetto è fondato, e viene qualificato in uno o più dubbi concreti, il Tribunale ecclesiastico regionale competente avvia una procedura giudiziaria che mira a fare verità sul matrimonio, rispondendo concretamente al dubbio proposto, esaminando le dichiarazioni dell’altra parte (la parte convenuta) e le prove documentali e testimoniali necessarie.

La procedura giudiziaria di primo grado si conclude con l’emissione di una sentenza che risponda positivamente (o negativamente) al dubbio iniziale. Se alla sentenza di primo grado positiva ne segue una seconda conforme, emessa da altro tribunale ecclesiastico regionale di appello (geograficamente distante), il matrimonio viene dichiarato “nullo”, cioè mai validamente contratto, e le parti sono libere di sposarsi nuovamente con vincolo religioso.

Se, invece, la sentenza di appello non è conforme al primo grado, ne occorre una terza, emessa stavolta da un Tribunale centrale vaticano (la Rota Romana) per arrivare a due sentenze che siano finalmente conformi. I tempi delle sentenze dipendono dal carico di lavoro dei tribunali locali.

Il costo delle cause e del patrocinio dell’avvocato sono fissati da apposite tabelle.

Mario Bonsignori
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Postato da santrev il 23/07/2011 14:46

Qualcuno mi aveva detto che si paga in base alle proprie possibilitá. Quindi i ricchi di piú e poveri di meno. Peró in concreto, ho l'impressione che chi ha i soldi ottiene sempre tutto! Questo concetto é anche alla base della filosofia berlusconiana: tutto ha un prezzo, tutto si puó comprare. Sará per questo che c'é molta affinitá di vedute tra la gerarchia della chiesa e l'attuale governo?

Postato da giorgio traverso il 16/07/2011 23:07

Anche in questo caso,come per tanti altri,anche la chiesa privilegia sempre i ricchi.Per la povera gente comune certi traguardi sono inarrivabili,si deve fare di neccessità virtù.
giorgio traverso

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