Cei: contrastare inverno demografico

Rapporto del "Progetto culturale" sul declino delle nascite. Bagnasco: i figli non sono un costo, ma una risorsa. Nati 150 mila bambini in meno. Italia maglia nera in Europa.

05/10/2011
La copertina del Rapporto della Cei
La copertina del Rapporto della Cei

Agire in quattro mosse contro declino demografico. Lo sostiene il “Rapporto” del Progetto culturale della Conferenza episcopale italiana diretto dal cardinale Camillo Ruini sul calo demografico in Italia, presentato dal cardinale Angelo Bagnasco, successore di Ruini alla guida della Conferenza episcopale italiana. Già l’anno scorso Bagnasco aveva avvisato che “stiamo andando verso un lento suicidio demografico”. Adesso le analisi del Rapporto, pubblicato dalle Edizioni Laterza, lo confermano. Bagnasco ha detto che  i figli non sono “un peso” e neppure “un costo”, ma una “risorsa”. La scelta da fare  per uscire dalla crisi non è infatti quella di “più consumo e meno figli”, ma quella di una “revisione radicale delle priorità”, per contrastare “la cultura del nichilismo”, che ha “sistematicamente” lavorato per destrutturate uno dei valori sui quali si fonda la società e cioè “la famiglia e la maternità”.

 Ruini, denuncia il “grave ritardo dell’Italia”, che va “riparato subito”, con un impegno commisurato “alla posta in gioco” e che sia “prolungato nel tempo”. E’ un problema di cambiamento culturale e di mentalità, ma è anche un problema di politiche economiche e fiscali a favore della famiglia e delle giovani generazioni. Il cardinale chiede una “serie organica di provvedimenti di lungo periodo” per “eliminare le difficoltà sociali ed economiche che ostacolano la realizzazione dell’obiettivo per le coppie di avere i figli che vorrebbero”: “I figli sono una necessità per il corpo sociale e rappresentano un bene pubblico e non solo un bene privato dei loro genitori”. L’appello di Ruini è che “nell’agenda politica” la questione demografica deve entrare “finalmente e sul serio”.

 Il Rapporto individua quattro priorità: “Equità nell’imposizione tributaria e nelle politiche tariffarie, conciliazione tra famiglia e lavoro, contratti che tengano conto delle relazioni familiari e  politiche abitative a misura della famiglia”. Solo così si evita il “sorpasso tra nonni e nipoti”, che mette in ginocchio l’Italia. Nel testo si legge che “l’incuria italiana degli ultimi quarant’anni nei confronti del problema demografico” ha “prodotto gravissimi danni sociali, economici e politici”. Così oggi nascono poco più di 550 mila bambini, cioè 150 mila in meno di quanto sarebbero necessari almeno per il pareggio tra nascite e decessi. L’Italia è diventata il leader in Europa della società del “figlio assente”. Le analisi del “Rapporto” sono allarmanti, sia per la tenuta del welfare, sia per la salvaguardia del sistema produttivo e sottolinea che finora sono state messe in campo misure sempre “selettive” e “frammentate”, mentre l’ “equità fiscale” per la famiglia, unica “misura significativa”, non è mai stata presa seriamente in considerazione.      

Alberto Bobbio
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da nicolag il 21/10/2011 15:01

Sul problema della famiglia e sul sostegno pubblico che ad essa va data Famiglia Cristiana ha sinora dedicato con continuità spazio e proposte. La simulazione fiscale in regime di applicazione di un sacrosanto e da tutti condiviso quoziente familiare è l’azione più concreta ed accessibile ad ognuno. Il Cardinale Bagnasco pare si stia muovendo incisivamente e c’è da augurarsi che non si fermi e che diventi mano a mano ancora più incisivo e colloquiale,senza pregiudizi e preclusioni, con tutte le forze politiche. Le quattro priorità indicate nel Rapporto citato danno atto della positività dell’azione sinora svolta in proposito da Famiglia Cristiana. Il recepimento dei mezzi necessari per dare attuazione a quelle priorità è forse l’ulteriore studio – in verità non molto laborioso – a cui bisognerebbe dedicarsi per farne un documento d’indagine e di raffronto con altre nazioni più virtuose in merito a utilizzo ed efficacia di risorse e servizi pubblici.

Postato da carlo Principe il 09/10/2011 15:28

115.000 aborti legali più quelli clandestini. Ecco dove sono i bambini mancanti. Ma questo, evidentemente, è un problema irrilevante.

Postato da lettore02 il 07/10/2011 23:20

Che la CEI habbia il diritto di esprimersi su ogni argomento credo che nessuno lo neghi non io almeno, ma sul fare figli ne dovrei sapere di più io di lor signori. Sentire parlare da parte di un principe della Chiesa di suicidio demografico è per lo meno grottesco; non so immaginare quante volte sua Emminenza abbia detto nel corso della messa: fratelli scambiamoci un segno di pace! Cosa è una formuletta capitata li per caso oppure se di fianco ho un rumeno o un nord africano li considero cugini e quindi prima di scambiare un segno di pace chiedo loro la carta d'identità? Non mi sembra che sulla faccia della terra scarseggino gli uomini e detto per inciso sono tutte creature di Dio, la maggior parte di loro questo non lo sa o non lo accetta ma un Principe della Chiea questo lo dovrebbe aver assimilato. Domando scusa per il tono irriverente ma quando sento discorrere di famiglia in questi termini mi sento urtare lo stomaco al pari di un ulcera; penso a tutte quelle famiglie in cui i genitori crescono i propri figli con tutte le gioie e i dolori che questo comporta, già perchè i figli SONO un peso SONO un costo e a volte sono anche una gioia. Quello che NON SONO: non sono un contributo al saldo demografico della nazione non sono una massa di manovra per progetti politici o religiosi di nessuna Emminenza

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati