Bagnasco: c'è da salvare l'Italia

Nella prolusione ai lavori del Consiglio episcopale permanente riflessioni sulla crisi, sull'Anno della fede e sull'impegno dei cattolici. Rassicurazioni anche sul pagamento dell'Imu.

23/01/2012
Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo e presidente della Cei, saluta i partecipanti alla marcia della Pace organizzata dalla comunità di S.Egidio (foto Ansa).
Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo e presidente della Cei, saluta i partecipanti alla marcia della Pace organizzata dalla comunità di S.Egidio (foto Ansa).

Lo sforzo «di scorgere tutto il positivo che potenzialmente può annidarsi anche all’interno di una situazione ingrata» è stato chiesto agli italiani dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione che come di consueto ha dato avvio ai lavori del Consiglio episcopale permanente.
  Riflettendo sulla difficile situazione in cui si trova il nostro Paese, il cardinale ha affermato che «oggi c’è da salvare l’Italia e c’è da far sì, cosa non scontata, che i sacrifici che si vanno compiendo non abbiano a rivelarsi inutili. Per questo urge superare il risentimento che qua e là affiora.

Risanare e crescere: sono le due parole che guidano e impegnano ogni energia che abbia cuore e responsabilità per il nostro Paese». Ma, con lo sguardo della fede, Bagnasco ha anche sottolineato che «quando tutto vacilla, lo sguardo va a ciò che persiste e che, permanendo, diventa provocazione positiva». Di qui la sollecitazione a tutti i vescovi affinché si impegnino per preparare i fedeli all’Anno della fede, che verrà aperto da Benedetto XVI il prossimo 11 ottobre.

La questione della crisi economica ha avuto ampio spazio nella relazione, con giudizi severi. «Il capitalismo sfrenato sembra ormai dare il meglio di sé non nel risolvere i problemi, ma nel crearli», ha detto il cardinale, aggiungendo che «il dubbio è che si voglia proprio dimostrare ormai l’incompetenza dell’autorità politica rispetto ai processi economici, come se una tecnocrazia transnazionale anonima dovesse prevalere sulle forme della democrazia fino a qui conosciuta, e dove la sovranità dei cittadini è ormai usurpata dall’imperiosità del mercato».

Perciò un ruolo di responsabilità compete ai partiti politici, che «non devono fare gli spettatori, ma devono attivarsi con l’obiettivo anche di riscattarsi, preoccupati veramente solo del bene comune, quasi nell’intento di rifondarsi su pensieri lunghi e alti, lasciando per strada la lotta guerreggiata sotto mentite spoglie, la denigrazione sistematica, le polemiche esasperanti e inconcludenti». I cattolici, ha ribadito il cardinale non si sottraggono all’impegno che compete loro: «Nell’agorà odierna, il nostro laicato vuole esserci, consapevole di essere portatore di un pensiero forte e originale, cioè non conformista. Consapevole di un dovere preciso che scaturisce anche dalla propria fede e da una storia lunga e feconda nota a tutti».

Il presidente della Cei non ha poi schivato le polemiche riguardanti il pagamento dell’Imu e ha dato indicazioni precise: la Chiesa «non può e non deve coprire auto-esenzioni improprie. Evadere le tasse è peccato. Per un soggetto religioso questo è addirittura motivo di scandalo». Ed ha inoltre auspicato «un piano carceri che sia degno di un Paese della nostra tradizione giuridica e umanistica». Non è mancato un pensiero e una preghiera per le vittime della tragedia della Costa Concordia, insieme con la considerazione che «come sempre in circostanze di grave difficoltà, si sprigiona nei più un mare di dedizione, coraggio, altruismo».

Fino a giovedì i vescovi del Consiglio permanente rifletteranno, fra l’altro, anche sul tema dell’impegno educativo, sulle Linee guida per i casi di abusi sessuali compiuti da sacerdoti nei confronti di minori, sulla data e sulla sede del Convegno ecclesiale di metà decennio e sulla nuova configurazione della fondazione Migrantes.

Saverio Gaeta
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Postato da lettore02 il 27/01/2012 18:51

"C'è da salvare l'Italia" mi sembra il contro canto al prof.Monti, non può mancare il rifferimento all'utilità dei sacrifici e l'appello alla moderazione e se proprio non si può essere moderati si faccia finta di niente. Io non conosco la situazione economica del Cardinale, quella sociale è sicuramente diversa dalla mia ma di questo non gliene faccio una colpa ma parlando della Chiesa intendo quella italiana mi fa venire alla mente un'altra situazione: "Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo" Il discorso del Cardinale sarebbe più coerente se cominciasse a tagliare quella siepe e allora quando sarà il momento di "Pelle per pelle" lo ascolteremo con l'attenzione i giusti meritano. Apprezzabile è il riferimento all'imu soprattutto in riferimento alle polemiche che anche su questo spazio ci sono state con buona pace di don Sciortino

Postato da francescogorgi il 25/01/2012 19:55

Penso che si debba mettere in discussione tutto il sistema "lavoro" in questo paese che vive enormi differenze di trattamento fra categorie; ritengo che le categorie che, come i farisei, sbandierano con orgoglio che pagano tutte le tasse, siano quelle più responsabili del declino (ormai irreversibile) di questo paese. Cari ragazzi, fino a quando pensate si possa andare avanti con la schiavitù di chi ha solo obblighi senza voce e chì invece ha solo diritti (e che diritti!!!). Francesco Gorgi

Postato da folgore il 25/01/2012 12:28

Giogo, già le omelie sono a volte insipide (parola di Mons. Crociata), ora le vorresti anche stilate quasi dall'Agenzia delle Entrate? Dai, che bastano i 10 Comandamenti, perché altrimenti ti devo rammentare che a furia di "modernismi" le chiese sono VUOTISSIME!

Postato da giogo il 24/01/2012 15:14

E' da tanto che speravo questo...lo detto anche ad alcuni sacerdoti...nelle vs. omelie "ricordare frequentemente" al popolo di Dio certi peccatucci quasi dimenticati...pagare le tasse, non inquinare il mondo, guidare con prudenza senza mettere a repentaglio la vita sopratutto quella degli altri, il risparmio energetico e lo spreco...ecc. Questi direi sono i "peccati moderni" che dovrebbero trovare spazi larghi nelle parrocchie e nelle omelie...ma invece siamo alle solite litanie..amen. Saluti

Postato da DOR1955 il 24/01/2012 13:12

Appoggio il Cardinale Bagnasco. Non trovo risposta all'equazione, come da rapporto Eurispes, fra quanti in Italia si dichiarano cattolici (più dell'80%) e il volume di evasione fiscale accertata (se poi è accertata, come mai non si puniscono gli evasori). Forse, visto che esiste tanta evasione, abbiamo una buona percentuale di "cattolici" compresa in tale categoria?. Questi si che seguono la parola di Dio!

Postato da Oddo Filippo il 24/01/2012 08:27

Ho letto la prolusione del Cardinale Presidente Bagnasco. L'ho stampata per farla avere ad amici e conoscenti. E' convincente, semplice e costruttiva nella sua esposizione dell' "oggi". Metterci in ascolto....cogliere il soffio della voce di Dio.....portarci in prima fila con umiltà e ardimento. Grande il Cardinale Bagnasco.

Postato da ROBERTOBL il 23/01/2012 20:26

Francamente sono molto soddisfatto delle parole di Bagnasco, soprattutto dove esplicitamente condanna l'evasione fiscale, forse si poteva cominciare a dirlo qualche decennio fa.

Postato da Andrea Annibale il 23/01/2012 19:28

C’è, a mio avviso, un legame strettissimo tra la democrazia, come oggi la conosciamo, ed il capitalismo. I capitalisti, come classe sociale egemone, rappresentano un corpo intermedio che si contende il controllo dei valori etici di riferimento, in concorrenza con la Chiesa e con altre realtà. Non è immaginabile oggi una democrazia come quella greca antica, cioè una realtà monolitica, un’aristocrazia, un’oligarchia come nell’antica Roma. L’oligarchia oggi non esiste anche se il fascismo ha cercato di ripristinarla. Il sistema attuale di pesi e contrappesi garantisce la libertà di religione e la libertà di dissentire. Come sostenne già l’esimio e medesimo Cardinale Bagnasco, solo nell’Occidente cristiano sono potuti sorgere i filosofi del sospetto. La libertà è oggi intesa come pluralismo ed in questo senso si lega alla democrazia ed al capitalismo. La Chiesa deve cercare di dare un’anima a questa società, con il contributo essenziale e fondamentale di tutti i cristiani. Tutto ciò che è “sfrenato” è condannato in ambito cristiano, dalla gola, alla lussuria, all’idolatria del denaro. Non solo il capitalismo è condannato se è sfrenato. Facebook: Andrea Annibale Chiodi; Twitter: @AAnnibale.

Postato da Rodolfo Vialba il 23/01/2012 18:48

Nel giorno in cui il Card. Bagnasco afferma che evadere le tasse è peccato, la stampa riporta la notizia che la Guardia di Finanza nel 2011 ha scoperto 7.500 evasori totali. Costoro sono, per la Chiesa, indubbiamente dei peccatori. Non compete a me entrare nel merito se costoro con il sacramento della Confessione possono ottenere il perdono dalla loro colpa e a quali condizioni la Chiesa lo possa concedere. Posso però affermare senza essere smentito che fossimo in America, Paese che abbiamo assunto a modello in tutto e per tutto tranne che nel dovere di pagare le tasse, questi 7.500 evasori totali avrebbero già cambiato il luogo del proprio domicilio con quello di uno dei 206 Istituti di Custodia e di Pena (carcere) italiano. Comportarsi cosi, cioè pagar le tasse dovute e mettere in galera gli evasori fiscali, è segno del grado di civiltà, di solidarietà, di equità e di giustizia di un Paese (almeno in questo faremmo bene a recuperare il ritardo che abbiamo con l’America) e produrrebbe risultati molto maggiori di quelli conseguiti con gli spot sull’evasione fiscale che girano in TV e fanno decisamente pena.

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