Svuota gli arsenali, vota la pace

Monsignor Giovanni Giudici presidente di Pax Christi interviene in vista delle elezioni ricordando alcune priorità: pace, non violenza, disarmo, stop agli F35 e all'export delle armi.

17/01/2013
Foto Reuters. La fotografia di copertina è un montaggio tratto dal sito freakingnews.com
Foto Reuters. La fotografia di copertina è un montaggio tratto dal sito freakingnews.com

Pace, nonviolenza, disarmo, stop agli F-35 e all'export di armi. Temi scomodi, che faticano a trovar posto in una campagna elettorale sempre più incandescente. Ma per il movimento Pax Christi sono proprio queste le priorità irrinunciabili su cui riflettere. In vista dell'ormai imminente scadenza elettorale, monsignor Giovanni Giudici, presidente del movimento, lancia un appello forte e chiede a tutti (cominciando proprio dai candidati) un cambio di rotta: «svuotare gli arsenali e votare per la pace».

Per i cristiani la pace non è un'utopia generica, ma un cammino costante e un obiettivo da ricercare con il massimo impegno. L'esperienza della Chiesa vi si richiama continuamente, partendo dal cuore dei Vangeli («beati gli operatori di pace») per arrivare a documenti fondamentali del magistero. L'enciclica Pacem in Terris (di cui ricorre il cinquantenario) definisce la guerra "alienum a ratione" (cioè una follia). Impossibile poi dimenticare le parole che Giovanni Paolo II rivolse al corpo diplomatico nel 2003: «un sì alla vita e un no alla guerra, sconfitta dell'umanità».

Un tema impegnativo, ripreso appena pochi giorni fa (era il 7 gennaio) da Benedetto XVI, che ha voluto porre l'accento sulle «differenze tra pochi, sempre più ricchi, e molti irrimediabilmente più poveri». Riferendosi esplicitamente a questi cardini, monsignori Giudici invita i cittadini a non tirarsi indietro davanti alla responsabilità, visto che la ricerca della pace, seppur in modi diversi, coinvolge tutti.

Ed ecco gli impegni concreti che secondo Pax Christi dovrebbero dirigere l'azione politica nella prossima legislatura: «1. Un chiaro impegno per la pace, la nonviolenza e il ‘ripudio della guerra’, come dichiara l’art. 11 della nostra Costituzione. 2. La riduzione delle spese militari a partire dalla sospensione del progetto dei caccia F35, strumenti di morte che sottraggono ingenti risorse (quasi 15 miliardi di euro) ad altri bisogni vitali della gente. 3. La cancellazione della “riforma dello strumento militare italiano” approvata lo scorso mese di dicembre (un provvedimento che ha fatto molto discutere, suscitando critiche dalla società civile, ma anche da alcuni esponenti delle gerarchie militari, ndr.). 4. Uno stop alla corsa al riarmo, in forte aumento nell’Unione Europea, e un "no" alla vendita di armi, aumentata del 18% nel 2012, e indirizzata specialmente a Paesi in guerra come quelli del Medio Oriente, nonostante la legge 185/90».  

Lorenzo Montanaro
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Postato da giorgio ferretti il 31/01/2013 16:06

Anche voi di Famiglia Cristiana sovversivi?

Postato da francesco_correra il 18/01/2013 20:54

Ecco, questa è propria una chiara indicazione di quello che dovrebbe essere, secondo me "l'impegno dei cattolici" in politica. Scelte chiare, nobili, direttamente ispirate al Vangelo (ma, in questo caso, anche alla Costituzione!) e ai suoi insegnamenti. Senza sconti e con la forza serena di chi non è costretto a "scendere a patti" perchè la propria vita e la propria condotta sono sempre state esemplari. Ed il suo parlare è stato sempre "Si,si - No,no". Francesco - Porto Cesareo (Lecce)

Postato da fausto549 il 17/01/2013 16:16

Se c'è da tagliare sulle spese dello stato per recuperare fondi, si tagli sulle armi !

Postato da DOR1955 il 17/01/2013 11:53

Faccio presente, a solo titolo informativo, che mediamente per i prossimi vent'anni l'Italia (dei governi BERLUSCONI e MONTI) si è impegnata a una spesa militare media per anno di circa 3,5 Miliardi di Euro, fra acquisto e manutenzione dei vari "giocattolini" ipertecnologici di cui abbiamo estremo bisogno per combattere la crisi. Aspetto sempre una risposta forte (già invocata più volte) da parte delle alte gerarchie ecclesiastiche di questi "crimini" contro il popolo italiano e la stessa Costituzione.
Ma è più facile "appoggiare" genericamente, prima la "discesa in campo di Berlusconi" e ora o la "salita in politica di Monti" piuttosto che fare il proprio "mestiere": alias richiamare i politici , se sedicenti cattolici, a una linea di condotta conforme al Vangelo e alla dottrina stessa della Chiesa. Sono Cristiano ma mi comincio a vergognare un po' di essere cattolico!

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