Festival biblico, un ottimo bilancio

Grande soddisfazione espressqa da parte degli organizzatori al termine della kermesse vicentina, che ha saputo unire i grandi nomi degli ospiti con il territorio berico.

03/06/2011
Il teologo Piero Coda e lo psicologo Osvaldo Poli, noto al pubblico di Famiglia Cristiana per la sua rubrica "Un adolescente in casa", durante un momento del Festival.
Il teologo Piero Coda e lo psicologo Osvaldo Poli, noto al pubblico di Famiglia Cristiana per la sua rubrica "Un adolescente in casa", durante un momento del Festival.

Oltre 35mila visitatori in 10 giorni, questo il dato più rilevante dell'edizione 2011 del VII° Festival Biblico, intitolato "di Generazione in Generazione", appena conclusosi a Vicenza. Soddisfatti gli organizzatori - la Società San Paolo e la Diocesi di Vicenza - davanti a questi dati di affluenza, che segnano un incremento rispetto alle precedenti edizioni.

Alcune delle 12 mostre adibite in occasione della kermesse vicentina, fra l'altro, sono ancora aperte al pubblico e la cifra segnalata sopra non tiene conto dei visitatori che ancora si aggiungeranno in questi e nei prossimi giorni. «Radicamento sul territorio e respiro internazionale» sono gli elementi vincenti, si legge nel comunicato finale diramato dagli organizzatori. «Se da un lato il Festival ha dimostrato un sempre maggiore radicamento nel territorio berico, con la partecipazione di otto centri della Diocesi protagonisti delle prime giornate della manifestazione, dall'altro il suo respiro si fa sempre più ampio attraverso la presenza di ospiti internazionali: dal premio Nobel per la Pace ed ex presidente polacco Lech Walesa allo scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun, fino all'islamologo egiziano Samir Khalil Samir, all'archeologo israeliano Dan Bahat e al priore di Tibhirine Jean-Marie Lassausse», come ha confermato anche il Card. Ravasi nella lectio inaugurale del Festival, giovedì 26 maggio.

Uno dei segni distintivi del Festival è, secondo gli organizzatori, «vedere nella Bibbia un crocevia ineludibile per l'incontro tra credenti e non credenti (il concerto principale è stato affidato a Eugenio Finardi e Luca Bassanese), e tra fedeli di ogni credo, così da ospitare la presenza di rabbini, pastore, testimoni del cammino ecumenico e un convegno interreligioso». Dunque, nessun timore del confronto.

Oltre 130 i soggetti coinvolti nell'organizzazione, 20 le testate giornalistiche locali e nazionali che hanno dato risalto al Festival e 40 imprese venete che hanno garantito, con il loro sostegno economico, oltre la metà del budget economico.

Stefano Stimamiglio
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