Il Papa: non cedere alla mafia

Benedetto XVI, in Calabria a Lamezia Terme denuncia criminalità e disoccupazione:destabilizzano la Calabria. Il sindaco Gianni Speranza: "Non vogliamo essere una terra amara".

09/10/2011

Lamezia Terme, dal nostro inviato

Alza la voce davanti al papa: “Basta con la mafia”. Il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza interpreta un sentimento corale e avvisa: “Non vogliano essere una terra amara”. Benedetto XVI lo guarda con affetto e conferma che qui i problemi “si presentano in forme acute e destabilizzanti” e parla di una terra dove “dove la disoccupazione è preoccupante, dove una criminalità spesso efferata, ferisce il tessuto sociale, una terra in cui si ha la continua sensazione di essere in emergenza”. Il Papa è certo che si potranno “superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore”. Poi spiega: “Sono venuto per condividere con voi gioie e speranze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni” e sono “certo che saprete superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore. Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento, avete tutti i motivi per mostrarvi forti, fiduciosi e coraggiosi”.

Benedetto XVI ha celebrato la messa nella piana davanti a Lamezia Terme al bordo del mare. Il sindaco Gianni Speranza ha detto al Papa che i ragazzi hanno “bisogno di essere incoraggiare per costruire il loro futuro liberi dalla mafie” e ha spiegato che il “cambiamento è indispensabile e possibile”. Ha fatto una descrizione drammatica di questa terra, dove la disoccupazione giovanile raggiunge qui picchi del 50 per cento, mentre la disoccupazione si attesta al 36 per cento, la più alta d’Europa. “Non possiamo accettare che nella nostra terra si rafforzi il dominio dei poteri criminali, l’impresa buona sia cacciata da quella cattiva e inquinata, il capitale illegale si sostituisca a quello legale, i nostri giovani non abbiamo lavoro e prospettiva e siano costretti ad andare via e persino tanti sacerdoti vengano minacciati”.

Alberto Bobbio
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Postato da vittoriasacca il 10/10/2011 15:18

Sono calabrese. Nata e cresciuta in questa terra che mi affascina e mi trattiene dal mio primo respiro. Non ho mai pensato d'andar via nonostante le difficoltà incontrate sul mio cammino. E qui ho costruito la mia storia. La visita di sua Santità è stata per tutti noi un soffio di speranza. Lo è stato soprattutto per i nostri figli. I nostri figli che sono andati via. Per loro, la maggior parte di noi, ha voluto, e vuole, altre realtà, dove possano vivere lavorando con serenità e costruire il loro futuro così com’è nei loro sogni. Perché qui, di sogni, se ne possono fare ben pochi fintanto che impera il malaffare. Grazie papa Benedetto XVI per aver scelto questa terra dove la sua gente ha bisogno di sentirsi amata e soprattutto appoggiata nella sua affannosa lotta verso la salita. Ed è la stragrande maggioranza del popolo di Calabria. Ancora grazie.

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