Monti-bis? La Cei: «Serve coesione»

Concluso il Consiglio permanente. Serve una rifondazione di tutti i partiti. La Chiesa pronta a fare la sua parte per uscire dalla crisi che è etica e sociale oltre che economica.

28/09/2012
Il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana.
Il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana.

«Bisogna essere disponibili a rafforzare la coesione tra le forze che hanno a cuore il bene comune per superare la crisi e far crescere il Paese”.  Rispondendo ai giornalisti in merito al pensiero della Cei su un Governo Monti-bis, il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Mariano Crociata, ha riecheggiato le parole di apprezzamento già espresse dal cardinale Angelo Bagnasco nel corso della sua prolusione.

In quest’ottica si inserisce anche il richiamo a «rifondare dei partiti che rispondano alle esigenze dei cittadini. Il nostro è un chiaro appello che interpreta un’attesa e un sentire diffuso nel Paese». Monsignor Mariano Crociata, nel corso della conferenza stampa a termine del Consiglio permanente della Cei, ha ricordato che «il reticolo di corruttele di scandali che attraversa la classe politica e motiva indignazione e ostilità nella cittadinanza, ha portato i membri del Consiglio permanente a lamentare la distanza tra l’Italia dei furbi e quella degli onesti».  Il segretario della Cei ha insistito anche sulla «fatica a formare le coscienze di quei credenti che si sono volti all’impegno politico e che necessitano di essere sostenuti anche nella vita spirituale, perché questa ispiri loro comportamenti coerenti. Non solo dunque un impegno «nella fase della formazione alla politica, che si attua ormai da una ventina d’anni attraverso le numerose scuole sparse per il Paese, ma anche un sostegno continuo dopo l’ingresso in politica».

Monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana..
Monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana..

C’è bisogno di grande responsabilità per focalizzare «la drammatica situazione in cui tanta gente ormai vive: precariato, disoccupazione, aziende in forti difficoltà, insolvenza da parte di enti locali». 

Il peso maggiore lo sopporta la famiglia per la quale, il “parlamentino” dei vescovi chiede maggiore attenzione, in particolare, sul piano degli sgravi fiscali. Sconcerto, invece, di fronte al tentativo di regolarizzare giuridicamente le unioni di fatto riconoscendole secondo termini «analoghi se non identici a quelli previsto per la famiglia fondata sul matrimonio»

Ma la tutela della famiglia si attua anche attraverso la tutela del lavoro e delle sue condizioni. A questo proposito la Cei si impegna a sostenere e incoraggia iniziative a tutela della domenica. «Non va perduto di vista», ha detto monsignor Crociata, «il primato della difesa della persona e della dignità del lavorare. L’allargamento della diffusione della ricchezza e le occasioni di lavoro non devono essere cercati a prezzo di condizioni insostenibili che non consentono alla famiglia di potersi radunare almeno un giorno a settimana».   Tra i temi affrontati dai vescovi anche la responsabilità per la qualità delle vocazioni e la santità dei sacerdoti. Grande attenzione alla formazione. A questo proposito, tornando sul tema dellapedofilia, è stato specificato che i vescovi italiani «condividono in modo totale l'impegno forte di tutta la Chiesa a partire dal Papa» contro gli abusi. E stoppando le polemiche rispetto alle critiche mosse nei confronti delle Linee guida, approvate dalla Cei e adesso all’esame della Congregazione per la dottrina della fede, monsignor Crociata ha sottolineato che «alla sintonia già scelta e praticata si aggiunge la massima disponibilità ad accogliere i suggerimenti che eventualmente verranno dalla Congregazione».

Annachiara Valle
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Postato da lettore02 il 29/09/2012 14:41

"Bisogna essere disponibili" così comincia l'articolo di FC riportando le parole di monsignor Crociata, vale a dire: noi siamo qui, noi siamo pronti, il tovagliolo è ben allacciato, il forchettone è pronto a scattare, appena pronunciato il buon appetito la polpa dell'arrosto sarà nostra. E' si, perchè la pratica ha la sua importanza e noi (CEI) ne abbiamo tanta: nella I^ repubblica la regia era nostra nella II^ noi eravamo piazzati benissimo e per la III^ non si può prescindere da noi. Certo ci vuole qualche aggiustatina un po' di mascara qua un po' di rimmel là e noi belli e immacolati, nessuno riuscirà a sottrarci i nostri ossi e men che meno la polpa che è attaccata. La scuola affare fatto la Gelmini ha compiuto l'opera, la sanità abbiamo qualche magagna ma tutto sommato siamo caduti in piedi, qualche preoccupazione per il formiga ma lì abbiamo piazzato una guardia potente e il controllo sarà più stringente (sostegno continuo dopo l’ingresso in politica). Il nostro cavallo sarà la famiglia con quella teniamo in mano i gioielli di tutti i partiti; fa niente se su questo campo non si fa niente da 50 anni l'importante è tenere la posizione; noi diciamo che è la culla dell'amore poi se due si amano ognuno a casa di mammà si dirà che è la crisi, se un figlio è in Australia e uno in Francia e l'ultimo ti rinfaccia la tua inutile onestà che non ti ha portato a conoscere nessun santo in paradiso; diremmo che pregheremo per lui. Quand'è che la Chiesa uscirà dal palazzo di Cesare e si metterà a camminare al mio fianco

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