E il Papa telefonò a Plaza de Mayo

In quarantamila hanno assistito in diretta da Roma, nella piazza della Cattedrale, alla Messa di inizio pontificato di Francesco. Alle 3.30 il "fuori programma": il Papa al telefono.

19/03/2013
Plaza de Mayo: migliaia di argentini hanno seguito la Messa di inizio Pontificato celebrata da papa Francesco martedì 19 marzo. Foto Reuters.
Plaza de Mayo: migliaia di argentini hanno seguito la Messa di inizio Pontificato celebrata da papa Francesco martedì 19 marzo. Foto Reuters.

«Francisco: El verdadero poder es el servicio humilde». Il vero potere è il servizio umile. Così titola la pagina di apertura del sito del quotidiano argentino La Naciòn, dopo pochi minuti del termine dell’omelia del Papa nella Messa tenuta in piazza San Pietro per l'inizio al suo Pontificato. Dopo l'emozionante momento in cui ha ricevuto i simboli del ministero petrino: il pallio e l’anello del Pescatore.

     Ma l’omelia in italiano aveva avuto già una sorta di anticipazione, una breve anteprima nella telefonata a sorpresa che hanno ricevuto da Francesco gli argentini radunati in Plaza de Mayo, la piazza dove si affaccia la Casa Rosada, il palazzo presidenziale, e soprattutto la Cattedrale di Buenos Aires. Una piazza che ha visto passare i momenti migliori e peggiori di questo Paese e che oggi ha vissuto un altro momento storico.

      Erano più di 40 mila, secondo le stime della Croce Rossa argentina, della Polizia municipale e federale e dell’Esercito, incaricati del servizio d’ordine. Lì, tra quei monumenti storici, da ieri alle 22.30 (ora locale argentina), in una lunga veglia di canti e preghiere. Una notte magica, la definiscono i presenti. A cui è seguita un’alba davvero speciale. Alle 3.30 del mattina (sempre ora locale, le nostre 8.30), infatti, sulla piazza gremita, attraverso gli altoparlanti sistemati accanto ai tre schermi giganti collegati con Roma, è giunta improvvisamente la voce di Francesco.

      La sua telefonata ha colto tutti impreparati, anche all’Arcivescovado. Il Papa ha usato in parte le stesse parole che più solennemente ha pronunciato più tardi davanti a fedeli in Piazza San Pietro. Vi riportiamo di seguito la traduzione della sua telefonata.

     «Grazie per esservi riuniti a pregare, è tanto bello pregare, guardare verso il cielo, guardare al nostro cuore e sapere che abbiamo un padre buono che è Dio, grazie per questo. Voglio chiedervi un favore. Camminiamo tutti uniti. Prendiamoci cura l’uno dell’altro. Prendetevi sempre cura di voi; prendetevi cura della vostra vita e della vostra salute. Non facciamoci del male. Prendetevi cura delle vostre famiglie, della natura, dei bambini, degli anziani. Che non ci sia odio, che non ci siano lotte, lasciamo da parte l'invidia. Dialogate. Che questo desiderio di aiutarci cresca nel nostro cuore. Avvicinatevi a Dio, Dio è buono, Dio perdona sempre, Dio comprende. Non abbiate timore di Lui. Dio è Padre, avvicinatevi a lui. E che la Vergine vi benedica, che si prenda cura di voi come una madre. E per favore non dimenticatevi di questo Vescovo, che è lontano ma che vi ama, Pregate per me».
 
     Un'ovazione si è quindi levata dalla folla. Grida, cori quasi da stadio. E da ogni parte si sentivano commosse incitazioni «Viva el Papa». Tantissimi non hanno saputo trattenere le lacrime, alla fine di una lunga nottata, stretti gli uni agli altri anche per il fresco. Per fortuna anche il clima di Buenos Aires, come quello dio Roma, ha graziato i fedeli. Era prevista la pioggia, ma per fortuna è stata una giornata molto calda in Argentina.
   
      Sulle grida della gente si è infine levata ancora la voce di papa Francesco per la benedizione. «Per intercessione di Santa Maria sempre Vergine, dell'angelo custode di ciascuno di voi, del glorioso patriarca San Giuseppe, di Santa Teresina, del bambino Gesù e dei vostri santi protettori, vi benedica Dio Onnipotente, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo».

      Nella benedizione per gli argentini, anche il ricordo a Santa Teresa di Lisieux, Santa Teresina, di cui papa Francesco è devoto. Come per tutti gli argentini, per lui è Santa Teresita del nino Jesus.  

 
 

Giusi Galimberti
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