Nell’infanzia di Cristo la radice della gioia

Due anticipazioni del libro di Benedetto XVI sui Vangeli dell'infanzia, che in Italia sarà pubblicato entro Natale.

09/10/2012
Papa Benedetto XVI. Foto Ansa.
Papa Benedetto XVI. Foto Ansa.

Non un terzo libro, ma «una specie di piccola “sala d’ingresso” ai due precedenti volumi sulla figura e sul messaggio di Gesù di Nazaret». Così Benedetto XVI presenta il suo testo L’infanzia di Gesù, che completa la trilogia inaugurata nel 2007 con Dal battesimo alla trasfigurazione e proseguita nel 2011 con Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione. In Italia uscirà entro Natale in coedizione fra Rizzoli e Libreria editrice vaticana.

Nella descrizione proposta dalla casa editrice viene precisato che «nei Vangeli dell’infanzia Joseph Ratzinger individua, descrivendola mirabilmente, la radice teologica della gioia e ci porta a scoprire come il Vangelo non è una storia del passato, ma appartiene al presente e all’uomo contemporaneo. [...] L’esegesi di quelle pagine porta all’oggi. Oggi ci troviamo con i Magi davanti al Bambino e a sua madre, oggi ci interroghiamo sul senso di quell’incontro e ci chiediamo come una donna possa dire di sì a Dio fidandosi totalmente di Lui».

Una anticipazione del testo di Benedetto XVI riguarda la storicità dei racconti dell’infanzia: «Gesù è nato in un’epoca determinabile con precisione, [...] non è nato e comparso in pubblico nell’imprecisato “una volta” del mito. Egli appartiene a un tempo esattamente databile e a un ambiente geografico esattamente indicato: l’universale e il concreto si toccano a vicenda. In Lui il Logos, la Ragione creatrice di tutte le cose, è entrato nel mondo. Il Logos eterno si è fatto uomo, e di questo fa parte il contesto di luogo e di tempo. La fede è legata a questa realtà concreta, anche se poi, in virtù della risurrezione, lo spazio temporale e geografico viene superato e il “precedere in Galilea” da parte del Signore introduce nella vastità aperta dell’intera umanità».

Un altro brano si riferisce invece alla simbologia connessa al momento della nascita del Bambinello: «La tradizione delle icone, in base alla teologia dei Padri, ha interpretato mangiatoia e fasce anche teologicamente. Il bimbo strettamente avvolto nelle fasce appare come un rimando anticipato all’ora della sua morte: Egli è fin dall’inizio l’Immolato, come vedremo ancora più dettagliatamente riflettendo sulla parola circa il primogenito. Così la mangiatoia veniva raffigurata come una sorta di altare».

Intanto è stato comunicato dalla Sala stampa vaticana che, a partire dall’Udienza generale di domani, verrà aggiunta anche la lingua araba fra quelle in cui viene proposta la sintesi della catechesi del Papa. A motivare la decisione è stato il desiderio di Benedetto XVI, in continuità con il recente viaggio in Libano e con la pubblicazione dell’esortazione postsinodale Ecclesia in Medio oriente, di «manifestare il suo incessante interesse e il suo appoggio per i cristiani del Medio oriente, e ricordare a tutti il dovere di pregare e impegnarsi per la pace nella regione».

Saverio Gaeta
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