18/11/2012
Il Papa all'Angelus (Ansa).
Gesù è “il vero avvenimento che, in mezzo agli sconvolgimenti del mondo, rimane il punto fermo e stabile”. E questo – più della curiosità “per le date, le previsioni” fantasiose che tentano anche i fedeli di ogni epoca – resta valido al giorno d’oggi, in cui “non mancano calamità naturali” e “purtroppo nemmeno guerre e violenze”. E’ questo l’ammonimento del Papa nel corso dell’Angelus odierno, pronunciato sullo sfondo dei venti di guerra che spirano in queste ore in Medio Oriente.
Affacciato alla finestra del suo studio nel palazzo apostolico, Papa Ratzinger si è rivolto alle migliaia di fedeli presenti in piazza San Pietro con una spiegazione teologica del discorso di Gesù sugli ultimi tempi raccontato nel Vangelo di Marco e, con alcune varianti, anche in Matteo e Luca. “Probabilmente il testo più difficile dei Vangeli”, ha avvertito Benedetto XVI, perché Gesù parla di un “avvenire che supera le nostre categorie”, e usa “alcune immagini cosmiche di genere apocalittico” come “il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli verranno sconvolte”.
“Gesù non descrive la fine del mondo, e quando usa immagini apocalittiche, non si comporta come un ‘veggente’”, ha spiegato il Papa. “Al contrario, egli vuole sottrarre i suoi discepoli di ogni epoca alla curiosità per le date, le previsioni, e vuole invece dare loro una chiave di lettura profonda, essenziale, e soprattutto indicare la via giusta su cui camminare, oggi e domani, per entrare nella vita eterna”.
Senza fare riferimento esplicito a vicende come l’escalation drammatica
tra Israele e la Striscia di Gaza, il Papa ha proseguito: “Cari amici,
anche nei nostri tempi non mancano calamità naturali, e purtroppo
nemmeno guerre e violenze. Anche oggi abbiamo bisogno di un fondamento
stabile per la nostra vita e la nostra speranza, tanto più a causa del
relativismo in cui siamo immersi”.
Tra i saluti che ha rivolto a fine
dell’Angelus, il Papa ha ringraziato, in particolare, i volontari del
Banco Alimentare, incoragggiando “ogni iniziativa che educhi alla
condivisione, come risposta alle difficoltà di tante famiglie”.
Iacopo Scaramuzzi