Sarajevo, 20 anni dopo l'assedio

La Comunità di Sant'Egidio convoca a Sarajevo il prossimo incontro tra leader religiosi di tutte le confessioni. Per tornare a parlare del futuro del Paese a vent'anni dalla guerra.

26/04/2012
Una bambina depone fiori su ognuna delle 11.541 sedie vuote nella principale strada di Sarajevo, per onorare le vittime dell'assedio alla città avvenuto vent'anni fa (Ansa).
Una bambina depone fiori su ognuna delle 11.541 sedie vuote nella principale strada di Sarajevo, per onorare le vittime dell'assedio alla città avvenuto vent'anni fa (Ansa).

Sarajevo 20 anni dopo. La comunità di Sant’Egidio ha lanciato oggi, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri anche il cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Vrhbosna-Sarajevo e monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e consigliere spirituale della Comunità, l’appuntamento del prossimo settembre. Dal 9 all’11 centinaia di leader religiosi di tutte le confessioni e  personalità del mondo della cultura e della politica provenienti da oltre 60 Paesi, s'incontreranno a Sarajevo, 20 anni dopo l’assedio e dopo la storica marcia della Pace Mir Sada.

Il metropolita Nicolaj, a capo della Chiesa serbo-orodossa della Bosnia-Herzegovina (Ansa).
Il metropolita Nicolaj, a capo della Chiesa serbo-orodossa della Bosnia-Herzegovina (Ansa).

Il convegno è promosso da Sant’Egidio in collaborazione con la Comunità islamica in Bosnia ed Erzegovina, con il Patriarcato serbo ortodosso, con l’Arcidiocesi di Vrhbosna-Sarajevo e con la Comunità ebraica in Bosnia ed Erzegovina. Dalla fine della guerra, hanno sottolineato i relatori, è il più grande avvenimento di dialogo religioso, civile e politico organizzato dalla fine della guerra.

«Sarajevo è la Gerusalemme dell'Europa», ha detto il cardinale, «è una città simbolo e martire di una guerra fratricida che ha provocato la morte di undicimila persone e che oggi si propone come paradigma della convivenza tra i popoli per l'Europa. In un Paese che ha visto dimezzarsi il numero dei cattolici e dove il 40 per cento della popolazione non ha lavoro, spero che si possa contribuire, anche con questo incontro, a creare un clima positivo per il nostro futuro».

Annachiara Valle
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da martinporres il 01/05/2012 04:08

Ogni vollta che un sistema parlamentare va in tilt per i propri errori, al potere sono arrivati i militari; è accaduto cosi in Grecia, in Argentina, in Cile. Per noi italiani, ci aspettano anni di grande difficoltà. Con grandi sacrifici da fare e crescita lenta, in sostanza dobbiamo tirare la cinghia. Dobbiamo recuperare anni di errori ed inazione, inutile nascondersi dietro un dito. Se Il governo Monti dovesse fallire chi può prendere il suo posto? Nessuno lo sa, ed è meglio non pensarci. Sicuramente in giro vedo molta irresponsabiltà.

Postato da martinporres il 27/04/2012 19:16

Scusate se mi permetto, ma il dott. Fulvio Scaglione che, è esperto di politica estera, cosa pensa della mia domanda? E del commento di Folgore?

Postato da folgore il 27/04/2012 14:34

Nella ex-Jugoslavia è veramente finito tutto o semplicemente la presenza della Nato che "pacifica" la zona? @martinporres: aspetta che la crisi provochi il patacrac e poi vedrai la risposta alla tua domanda!

Postato da martinporres il 26/04/2012 17:43

L'italia può fare la fine della ex Jugoslavia?

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro MartinPorres,

alla Sua domanda sull'Italia rispondo che no, non credo che il nostro Paese possa fare la fine dell'ex Jugoslavia. Sostanzialmente, penso che a nessun gruppo di italiani la disgregazione convenga, a sud come a Nord, a Est come a Ovest. E poi abbiamo più senso patrio di quanto ci piaccia mostrare.
Quanto alla considerazione di Folgore: non so bene quale, e quanto positivo sia il ruolo della Nato. Certo è che rancori, risentimenti e nazionalismi assortiti sono ancora vivi e vegeti, da quelle parti. Lo si vede bene in Bosnia, Paese che non decolla proprio a causa dei veti incrociati, delle diverse comunità.
Saluti a tutti

Articoli correlati

Sarajevo, vent'anni di incubi

Sarajevo, vent’anni dopo. Un paio di decenni, per dimenticare le atrocità, ma senza trovare la strada giusta. Arrivando da Mostar, cupa e fascinosa, le prime luci che scorgi dietro gli umidi...

Ivo Romano

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati