Fede e famiglia, Scola scrive ai milanesi

Il Cardinale Angelo Scola, nuovo Arcivescovo di Milano, con il suo predecessore, il cardinale Dionigi Tettamanzi.

«L'Incontro Mondiale ci chiama a ri-scoprire più profondamente la bellezza, la bontà e la verità della famiglia». Si apre così la prima lettera del nuovo Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ai fedeli della Chiesa ambrosiana. Una lettera tutta incentrata sul prossimo Incontro mondiale delle famiglie, che avrà luogo a Milano dal 30 maggio al 3 giugno prossimi. «La famiglia è la via maestra e la prima, insostituibile "scuola" di comunione, la cui legge è il dono totale di sé. I cristiani, proponendola in tutta la sua bellezza, al di là delle loro fragilità, intendono testimoniare agli uomini e donne del nostro tempo, qualunque sia la loro visione della vita, che l'oggettivo desiderio di infinito che sta al cuore di ogni esperienza di amore si può realizzare. La famiglia così concepita è un patrimonio prezioso per l'intera società». Parole forti, che parlano di bene comune - materia rara in questi tempi - bene comune che diventa una missione per la famiglia, per ogni famiglia, anche se lo Stato sembra sempre più disinteressarsi di questo straordinario soggetto sociale.

La lettera, intitolata Il bene della famiglia. Per confermare la nostra fede, è stata pubblicata insieme all'"Agenda pastorale 2011-2012. Verso l'Incontro mondiale delle famiglie – Milano 2012", elaborata a cura del Consiglio Episcopale Milanese per spiegare le linee pastorali del nuovo anno.

Il Cardinale Scola invita dunque a prepararsi in modo adeguato all'Incontro e alla visita del Papa il 2 e 3 giugno. Era dal 1984, con Papa Woityla, che un Pontefice non visitava il capoluogo meneghino. «È necessario che, nel tempo che ci separa da quella data, in ogni parrocchia e decanato, in ogni aggregazione di fedeli, in ogni famiglia, ma anche in pubblico confronto con i vari ambiti della società civile, noi ci impegniamo a riscoprire il significato della figura del Successore di Pietro nella vita della Chiesa e nell'odierna società plurale», scrive l'Arcivescovo. Infatti «la persona, la testimonianza e il magistero di Benedetto XVI, in quanto Successore di Pietro, rafforzeranno in noi la convinzione che la fede è ragionevole anche nell'odierno contesto socio-culturale perché propone alla libertà il compimento dell'uomo».

Scola sottolinea poi tre elementi «particolarmente rilevanti» del lavoro pastorale di quest'anno: primo, il lavoro sulle dieci Catechesi predisposte per l'Incontro mondiale - radicate nella Parola di Dio, nel Catechismo della Chiesa cattolica e nel magistero dei Papi su persona, matrimonio e famiglia -; secondo il sostegno alla famiglia in un frangente socio-economico molto delicato; terzo, l'invito alle famiglie ambrosiane e alle parrocchie a praticare con generosità l'ospitalità verso le famiglie che accorreranno a Milano in quell'occasione e le tante forme di volontariato richieste da un gesto di tali dimensioni. «Viverle in prima persona è la strada maestra e alla portata di tutti per imparare un po' di più quel dono di sé che compie la vita», ha sottolineato Scola.

L'Agenda Pastorale 2011-2012 traccia poi il percorso in preparazione al grande evento ecclesiale, sottolineando sei punti decisivi per l'animazione: le dieci catechesi, l'accoglienza delle famiglie, la visita natalizia alle famiglie, le "Quattro Giornate" diocesane, l'incontro con il mondo del lavoro e la proposta di un open day aziendale e «celebrare la festa: famiglia, Chiesa e città».