23/04/2010
Monsignor Roger Vangheluwe in una foto del dicembre 1984, dopo la sua nomina a nuovo vescovo di Bruges. Ha confessato di aver abusato per anni di un giovane e di averlo fatto anche quando era stato nominato vescovo.
La bufera non si placa e ormai ci si domanda quanto tempo passerà prima che sia fatta totalmente chiarezza. Non fa bene alla Chiesa, ai fedeli e ai sacerdoti questo stillicidio di notizie su abusi sessuali commessi dal clero. Sarebbe meglio che la diga si aprisse e tutto venisse alla luce. L’ultima notizia è il coinvolgimento di un vescovo belga, che ha confessato di aver abusato per anni di un giovane e di averlo fatto anche quando era stato nominato vescovo. Ha presentato le dimissioni al Papa che le ha immediatamente accolte. Si tratta del vescovo di Bruges, monsignor Roger Vanheluwe. La sua dichiarazione pubblica è sconvolgente e il primate del Belgio, monsignor Leonard, ha ammesso che quello di oggi è un”giorno nero per la Chiesa”. La strada seguita è quella della totale trasparenza.
Il primate ha convocato una conferenza stampa per dire che la situazione è “particolarmente seria” e che bisogna “voltare pagina”: “Oggi non è più come nel passato quando si preferiva il silenzio è l’occultamento”. Delle violenze sessuali del vescovo di Bruges sapeva da tempo l’ex-primate del Belgio, il cardinale Danneels, che aveva incontrato anche la famiglia delle vittima, alla presenza dello stesso vescovo pedofilo. Perché non ha denunciato i fatti? Così anche la Chiesa belga, dopo quella della vicina Olanda, è finita nello scandalo degli abusi, mentre il Germania si è avviata la “Tavola rotonda”, voluta dal governo tedesco sui casi di pedofilia, non solo tra il clero, che vede anche la partecipazione della Conferenza episcopale della Germania, oltre a politici, medici, giuristi, psicologi e insegnanti.
I primi risultati saranno resi noti alla fine dell’anno. Il ministro della famiglia tedesco la signora Kristina Schroeder che la presiede insieme ai ministri della giustizia e dell’istruzione, ha annunciato la costituzione di varie sotto-commissioni che lavoreranno per tutto l’anno. Difficile soprattutto si presenta la questione dei risarcimenti alle vittime, per i molti interessi in gioco.
Alberto Bobbio