Ior: tutto quello che cambia

Un nuovo presidente e un profondo rimescolamento negli organi di vigilanza. L'Istituto delle opere di religione a una svolta profonda.

Nuovo presidente, nuova vigilanza

16/02/2013
Ernst von Freyberg (Ansa).
Ernst von Freyberg (Ansa).

Si ridisegnano gli assetti del vertice dello Ior. Dopo la nomina, ieri, del nuovo presidente dello Ior, il tedesco Ernst von Freyberg, stamattina Benedetto XVI ha rinnovato la commissione cardinalizia di vigilanza dell’Istituto. La Commissione, che resta in carica per i prossimi cinque anni, è composta dal presidente cardinale Tarcisio Bertone e dagli altri quattro cardinali: Jean-Louis Tauran, Odilo Pedro Scherer, Telesphore Placidus Toppo e Domenico Calcagno. Quest’ultimo subentra al cardinale Attilio Nicora che mantiene la carica di presidente dell’Aif, l’autorità per l’informazione finanziaria.

Da tempo si vociferava di una sostituzione del cardinal Nicora che, insieme con il cardinale Tauran, avrebbe insistito con il cardinale Bertone per una diversa politica dell’Istituto per le opere di religione. Secondo il Vaticano, invece, si tratterebbe di un normale avvicendamento e non di uno scontro interno come riportato da molte fonti di stampa.
La Commissione di vigilanza era in scadenza pe il 23 febbraio, ma il Papa ha voluto anticiparne di qualche giorno il rinnovo.  Padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, nel comunicare i nuovi nomi ha anche sottolineato che il board laico dell’istituto, composto dai banchieri Carl Anderson (Usa), Antonio Maria Marocco (Italia), Manuel Soto Serrano (Spagna) e Ronaldo Hermann Schmitz (Germania), resta in carica fino al 2015. A questa data scadrà anche il nuovo presidente von Freyberg.        



                                                                                                            Annachiara Valle

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Postato da santrev il 19/02/2013 20:56

@fantapolitik10 - Magari i laici fossero entrati in Vaticano a controbattere certe azioni scellerate in materia di economia. La realtà de fatti é che coloro che hanno provocato questo disastro sono gli stessi che sorreggono squallidi personaggi come Daccó, e perseverano a sostenere candidati cattolici che vanno a gonfiare le schiere del partito che negli ultimi 12 anni ha governato di più. Bisogna però essere dei disonesti per dare la colpa alle ACLI e a FC, che nella circostanza non c'entrano proprio per nulla. Chi ti ha inculcato questa filosofia si é dimenticato di aggiungerci i comunisti...! Ma non ti preoccupare, finché l'uomo del "Ghe pensi mi" sarà in politica, non hai nemmeno bisogno di pensare... Purtroppo la maggioranza della gerarchia ecclesiastica é sempre la stessa ed é quella che sorregge la campagna elettorale di quei cosiddetti cattolici che da oltre un decennio si trovano impegolati col partito che ha governato l'Italia. E nonostante i risultati negativi ottenuti per le famiglie italiane, hanno deciso di perseverare a sostenerli. Ti ricordo che ha rubare hanno trovato gente come Daccó, che é stato per questo condannato, e quello di sinistra non aveva proprio niente, anzi le sue compagnie erano proprio dall'altra parte da quella stessa che oggi é ancora sostenuta da quelli

Postato da fantapolitik10 il 19/02/2013 03:21

Ci risiamo.lo ior ha rappresentato sempre un problema per la chiesa.Oggi forse alla luce delle dimissioni del papa si ha la sensazione che nella chiesa sono arrivati quei laici che rappresentano la sinistra italiana.Le acli e famiglia cristiana ne sono l'espressione.

Postato da santrev il 17/02/2013 11:15

Noto a malincuore che con l'estromissione di Nicora la lottizzazione dello IOR é stata portata a termine a favore di "Comunione e Liberazione". Alla luce di tutto questo, emerge chiaro del perché Benedetto XVI non ha mai dato alcuna spiegazione alla lettera scritta da don Carron, che lo esortava a nominare Scola a capo della curia milanese, e trafugata dal maggiordomo. Anche perché in quella lettera veniva denigrata l'opera del card. Martini, oltre che di Tettamanzi. Ora l'asse Scola-Bertone potrà meglio pilotare anche il conclave? Mi chiedo, ma che necessità aveva l'ormai ex Papa a prendere queste decisioni sullo IOR? Prima di andarsene chi e che cosa ha voluto difendere? Non sarebbe stato meglio aspettare le decisioni del nuovo Papa? O forse ha voluto condizionarne l'opera per paura che le decisioni del nuovo Papa potessero danneggiare qualche cordata ecclesiastica a lui vicina? Comunque questa sua decisione esclude che sia stata la stanchezza fisica quella che lo ha portato alle dimissioni. Se invece li decisioni non fossero sue, la domanda nasce spontanea, ma chi comanda in Vaticano?

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