E il venerabile Mottola diventa Oratorio

Alla vita e all'itinerario ascetico e mistico di don Vincenzo Mottola sono stati dedicati un Oratorio di musica sacra scritto dal maestro di Tropea Vincenzo Laganà.

28/06/2011
Il venerabile don Francesco Mottola, al quale è dedicato l'Oratorio sacro “Francesco servo di Dio - L’Aquila che raggiunse il Sole”, scritto dal compositore Vincenzo Laganà.
Il venerabile don Francesco Mottola, al quale è dedicato l'Oratorio sacro “Francesco servo di Dio - L’Aquila che raggiunse il Sole”, scritto dal compositore Vincenzo Laganà.

L’Oratorio sacro “Francesco servo di Dio - L’Aquila che raggiunse il Sole” vedrà la sua prima rappresentazione pubblica il 29 giugno 2011 nella Concattedrale di Tropea, in Calabria. E’ un’opera musicale che si ispira alla vita e agli scritti di don Francesco Mottola. L'opera è stata scritta dal compositore di Tropea Vincenzo Laganà, che ha cercato di “toccare” i momenti salienti della vita di don Mottola interamente dedicata alla carità e alla contemplazione.

      L'Oratorio sacro si apre con l’Inno a Don Francesco Mottola dal titolo “Francesco servo di Dio”, nel quale “servo” sta per condizione e non per titolo. Una voce recitante aiuta a entrare, di volta in volta, nei 12 quadri che compongono l’opera stessa. Si passa attraverso gli arbori della sua vocazione, l’amore per la natura, la sua Ordinazione sacerdotale, l’esaltazione della Carità, la sua donazione totale a Cristo Gesù e alla Madonna, l’abbraccio della Croce, l’istituzione della “Casa della Carità” (La Casa d’oro), l’espressione ultima che chiude la sua vita terrena: “Eccomi tutto!”, per finire con il suo mandato spirituale rivolto alle Oblate del Sacro Cuore (“Le Certosine della strada” come soleva definirle).

      Lo sviluppo musicale è coerente con i contenuti che via via vengono trattati e si alternano momenti in cui i protagonisti esprimono i propri sentimenti con pacata intimità, a momenti di grande coralità durante i quali la polifonia diventa, talvolta, a 7 voci e l’orchestra interviene ad enfatizzare con la sua prorompente forza, l’atmosfera già musicalmente densa. Sono presenti anche semplici duetti e situazioni in cui la voce recitante diviene solista assoluto.

Il compositore di Tropea Vincenzo Laganà.
Il compositore di Tropea Vincenzo Laganà.

Il brano che sembrerebbe essere non propriamente in sintonia stilistica con il resto dell’opera è l’ultimo, quello che chiude l’Oratorio: “Andate”. E’ volutamente concepito con una struttura a evocazione “medievaleggiante” di ballata gioiosa con il chiaro intento di riproporre quell’atmosfera musicale con la quale, spesso, anche nelle opere cinematografiche, la figura di S. Francesco di Assisi viene rappresentata. Si è voluto, in sostanza, creare un collegamento musicale/spirituale tra don Francesco Mottola e san Francesco d'Assisi, poichè lo stesso Padre don F. Mottola ha, varie volte, espresso il desiderio di voler portare a Tropea lo spirito e il cuore del Santo di Assisi essendo egli stesso un francescano innamorato del creato e del Creatore.

La composizione si inserisce in quel filone di musica sacra contemporanea della quale il Maestro don Marco Frisina è tra i massimi esponenti. L’organico che il 29 giugno esegue l’opera sacra è formato da: 1 orchestra di 43 elementi; 1 coro polifonico a 4 voci miste di circa 100 elementi; 5 voci soliste: 1 tenore (Don Mottola), 1 tenore (Oblato), 1 soprano (Oblata), 1 soprano (Carità), 1 basso (Dio Padre); 1 voce recitante.

L'Oratorio composto dal maestro Vincenzo Laganà ha ricevuto la benedizione di Sua Eccellenza Mons. Luigi Renzo, Vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea che ne ha scritto anche la prefazione e il patrocinio del Conservatorio di Musica “F. Torrefranca” di Vibo Valentia. Si può perciò dire che abbia tutte le “carte in regola” sia da un punto di vista dei contenuti religiosi che di quello artistico-culturale. Il fine ultimo dell’opera è quello di contribuire alla diffusione della figura di Don Mottola, a far conoscere le virtù del Venerabile Padre aggiungendosi alle ormai innumerevoli opere che sono state a lui dedicate, soprattutto scritti, dai quali si è anche attinto per meglio approfondire gli aspetti caratteristici della sua spiritualità.

Questa intensa pagina musicale sacra vuole essere, inoltre, una sorta di preghiera cantata grazie alla quale, passando attraverso la spiritualità di don Francesco, l’uomo si eleva avvicinandosi a quel “Sole” che è Padre dell’umanità.

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