Il "Talento" italiano si fa strada

Al marchio collettivo dell'Istituto Talento, nato un anno fa per difendere le "bollicine" italiane, si aggiungono nuove etichette.

02/09/2010
La cantina Peri Bigogno, a Castenedolo (Brescia).
La cantina Peri Bigogno, a Castenedolo (Brescia).

“A cena con Talento”, l’iniziativa settembrina dell’azienda Peri Bigogno porta in tavola il marchio collettivo che identifica lo spumante “metodo classico italiano”. E con l'occasione, la Peri Bigogno, prima azienda vinicola a fregiarsi della “De.Co”, denominazione comunale, mette in vendita il suo Brut Talento. L’Istituto di cui è socia raggruppa quasi una ventina di case spumantistiche  - dalla Cantarutti del Friuli Venezia Giulia, a Marchesi de’ Frescobaldi in Toscana a Rotari-Mezzocorona del Trentino – e ha come obiettivo quello di promuovere l’immagine delle "bollicine" italiane nel mondo. I produttori di spumante metodo classico (il famoso “champenoise”, parola che non può più essere usata dopo l’intervento della Francia a tutela del suo champagne) hanno così a disposizione un marchio collettivo protetto da un decreto ministeriale.

“Come Istituto Talento produciamo circa 40 milioni di bottiglie l’anno”, dice Maria Bigogno, “ma speriamo di crescere associando altri piccoli e grandi produttori”. La sua non è l’unica cantina gestita da una donna. “Sono convinta che ci sia un legame naturale tra le donne e il vino che ha a che fare con la creatività, con la poesia, con il calore, con la capacità di raccogliere attorno a una tavola”. E con la sensibilità propria delle donne aggiunge: “La De.Co. che abbiamo ottenuto dal sindaco di Castenedolo per i nostri vini rossi protegge le tradizioni vinicole tipiche di questa zona e protegge anche i consumatori. Non solo perché garantisce la qualità del vino e l’originalità delle vigne, ma anche perché si sposa al nostro sforzo di dare attenzione ai clienti anche educandoli al buon bere. Abbiamo fatto già diversi corsi sul rapporto tra vino e salute. Oggi si parla tanto di sicurezza, ma il messaggio che vogliamo dare - soprattutto ai giovani - è che chi ama davvero il vino non si ubriaca neppure quando non è alla guida. L’esagerare con gli alcolici non è un problema di sicurezza sulle strade, ma di cura di se stessi, della propria salute, del proprio equilibrio”.

La cantina organizza anche corsi per sommelier, visite guidate sulla Strada del vino dei Colli Longobardi, incontri con i giovani. 

Annachiara Valle
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