L'imprenditrice della carità

Madre Maria Nazarena Di Paolo è la "Suora dell'anno" per la Fondazione Marisa Bellisario.

21/06/2010
Madre Maria Nazarena Di Paolo a L'Aquila con l'onorevole Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario
Madre Maria Nazarena Di Paolo a L'Aquila con l'onorevole Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario

Tra le sedici "Mele d'oro" del 2010, il riconoscimento che la Fondazione Marisa Bellisario assegna da 22 anni ad altrettante italiane di particolare valore, c'è anche Madre Maria Nazarena Di Paolo. E' lei la suora scelta quest'anno come simbolo di tante religiose che vivono ogni giorno all'insegna di fede e carità.

Madre Di Paolo è la Superiora generale delle suore Missionarie della dottrina cristiana, un ordine al quale si avvicinò a 13 anni perché "erano nel mio paese, in provincia di L'Aquila, e mi davano un grande esempio ecclesiale e di servizio al popolo". Ha trascorso quasi tutta la vita a L'Aquila, ma è di casa nel mondo: per visitarie le comunità delle Missionarie della dottrina cristiana, per realizzare opere destinate ai più poveri, è stata 19 volte in Bolivia e 6 in Congo, i due Paesi ai quali ha dedicato la maggior parte della sua attività internazionale.

Madre Di Paolo, qual è stato il suo ruolo in tante iniziative?

"Soprattutto di coordinamento: verifico le necessità sul posto e poi in Italia organizzo lavoro e aiuti per sopperire a queste necessità. Cito due esempi. Quando nel 1989 ci fu un'alluvione in Bolivia, con un'associazione presieduta da Maria Pia Fanfani e con l'aiuto del ministero degli Esteri facemmo arrivare sul posto 36 container con cibo, vestiti, arnesi da lavoro per una regione grande come l'Abruzzo. Ora, in uno dei nostri progetti con l'8 per mille, seguiamo le detenute di un carcere molto duro a Santa Cruz de la Sierra, dando loro formazione professionale e lavoro".

Cos'è cambiato per voi a L'Aquila dopo il terremoto?

"Noi Missionarie della dottrina cristiana abbiamo perso due case importanti nel centro storico, per un valore che supera gli 8 milioni di euro. Sono da rifare. Da 30 suore che eravamo qui, abbiamo dovuto ridurci a 17-18. Abbiamo una casetta in legno con 9 posti letto, e per le nostre scuole ci hanno costruito un bel "modulo per uso scolastico provvisorio". Lì faremo scuola fino alla fine di luglio per andare incontro alle necessità delle famiglie, che quest'anno non potranno permettersi le vacanze. Il nostro primo impegno è stato credere che attraverso i bambini avremmo potuto recuperare alla speranza anche gli adulti. Abbiamo fatto moltissime feste, uscite, incontri con altre scuole, coinvolgendo anche i genitori. Così, anhe loro hanno trovato un modo per uscire dalla disperazione".

Rosanna Biffi
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