Pappano: silenzio, dirige il baronetto

Il direttore d’orchestra Antonio Pappano è stato nominato “sir”. E sta per inaugurare la nuova stagione dell'Orchestra di Santa Cecilia. Attesa per la Passione Secondo Matteo di Bach.

11/10/2012
Roma, Auditorium Parco della Musica: il maestro Antonio Pappano sul podio dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Ansa).
Roma, Auditorium Parco della Musica: il maestro Antonio Pappano sul podio dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Ansa).

Antonio Pappano, il direttore dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia e del Covent Garden di Londra è stato nominato “sir”. Ma nonostante il titolo che ne fa un suddito britannico molto speciale, c’è da giurare che nulla è cambiato nel carattere e nel modo di fare di questo straordinario musicista che è nato in Italia e che nella capitale ha conquistato il pubblico per la sua bravura e per la sua comunicativa. Questo ci aveva detto a proposito dei suoi inizi e della sua formazione:

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso dell'Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al direttore d'orchestra Antonio Pappano (Ansa).
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso dell'Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al direttore d'orchestra Antonio Pappano (Ansa).

Ora Pappano, che ha contribuito ad elevare l’Orchestra romana ad un livello artistico di prima grandezza, si appresta ad inaugurare una nuova Stagione che si annuncia ricchissima: concerti sinfonici, musica da camera (con grandi formazioni vocali), incontri, tourné (sarà la volta di Mosca nel 2013), e tantissime iniziative per bambini e famiglie www.santacecilia.it

Sabato 13 ottobre 2012 con l’imponente Sinfonia n. 9 di Anton Bruckner e i Quattro Pezzi Sacri di Giuseppe Verdi la lunga festa musicale di Santa Cecilia riprende: le inquietudini religiose del laico Verdi, contrapposte alla semplice e suggestiva dedica che Bruckner appose alla sua Sinfonia: “Al buon Dio”. Gli anniversari di Verdi, Wagner, Britten e Corelli sono un filo rosso della programmazione curata dal sovrintendente e direttore artistico Bruno Cagli. Ma i motivi sono come sempre tanti: le giovani promesse della scena direttoriale mondiale accanto ai “Grandi Padri” del podio.

A novembre il ritorno di Martha Argerich. L’omaggio a Daniel Barenboim per festeggiare i 60 anni del suo debutto. E poi tante altre perle, ancora una volta con Pappano protagonista: come la Petite Messe Solennelle, di Gioachino Rossini nella versione orchestrale che poi diventerà un CD sempre edito da EMI. Un’attesissima  Passione Secondo Matteo di Johann Sebastian Bach. Ed un titolo verdiano: Il Ballo in maschera, eseguito in forma di concerto. Ma due momenti della stagione meritano di essere sottolineati. Il primo riguarda ancora una volta l’opera: Il Flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart sarà infatti presentato dall’Akademie für Alte Musik Berlin, un’orchestra fondata nel 1982 a Berlino Est e rapidamente affermatasi come una delle formazioni più importanti al mondo. Un’intensa collaborazione artistica unisce da 20 anni l’ensemble al direttore René Jacobs.

Ed è facile prevedere che la magia dell’interpete renderà l’esecuzione memorabile. E poi Santa Cecilia ha pensato a Glenn Gould, una leggenda del ‘900. Il grande pianista morì infatti 30 anni fa: le sue registrazioni, le trasmissioni televisive, il suo Bach, la sua eccentricità, il suo sperimentare ne hanno fatto un personaggio amato e discusso. Santa Cecilia ha deciso di ricordare Gould attraverso una serie di appuntamenti, nei quali si parlerà di lui, si assisterà a proiezioni e a esecuzioni di musiche sue e degli autori da lui amati: per conoscere i volti meno noti di un artista sul quale tanto è stato detto e scritto.

Giorgio Vitali
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