21/09/2011
Hayley Westerna con Ennio Morricone (foto di Andrea Lo Priore).
A soli 17 anni ha cantato di fronte a Tony Blair, George W. Bush e la regina Elisabetta. Del resto, già all'età di 13 anni Hayley Westerna era una piccola star della musica. Impostazione da soprano - anche se lei preferisce non essere chiamata
così non essendo una cantante lirica - Hayley arriva dalla
Nuova Zelanda e da anni vive a Londra. Il suo primo album, Pure,
realizzato quando lei aveva 15 anni, ha scalato le classifiche: con oltre 4
milioni di copie vendute è diventato il disco classico più venduto dal
2000 a oggi.
Con la sua voce pura e limpidissima, unita a una padronanza e un rigore tecnico non comuni per una cantanta di poco più di vent'anni, Hayley ha conquistato anche Ennio Morricone, che un anno fa ha voluto fare un album con lei: il risultato è Paradiso (Universal music), una raccolta dei motivi più celebri del Maestro, prodotti e arrangiati da lui, e cantati da Hayley. Un lavoro discografico fuori dall'ordinario per il Maestro, che per l'occasione ha acconsentito a fare arrangiamenti per un'artista e permesso che alcuni grandi interpreti - come Sir Tim Rice, Don Black, Marilyn e Alan Bergam e la stessa Westerna - scrivessero i testi per le sue composizioni. Paradiso ripropone alcune delle colonne sonore più famose di tutti i tempi, da Gabriel's oboe del film Mission, a Deborah's theme di C'era una volta in America, oltre a due inediti, Lezione di musica e Per
Natale. Uscito in anteprima in Nuova Zelanda e già disco d'oro, l'album è appena arrivato in Italia.
Molto impegnata anche sul fronte umanitario, Hayley Westerna ha partecipato a numerose iniziative di solidarietà, ed è diventata ambasciatrice dell'Unicef a soli 17 anni, sponsorizzando in particolare un progetto in Ghana volto a fornire biciclette alle giovani studentesse per coprire le distanze spesso enormi dai loro villaggi alla scuola.
Hayley, come è avvenuto il tuo incontro con Ennio Morricone?
«Cinque anni fa sono stata invitata a cantare in Sicilia e lui era lì per un concerto, in quell'occasione abbiamo parlato ma non è venuto fuori nulla di più. Per me però già solo conoscerlo era stato un grande onore. Quattro anni dopo, quando stavo preparando il mio nuovo album, è nata l'opportunità di una collaborazione con lui per l'esecuzione di un solo brano. Ma poi Morricone stesso ha voluto arrangiare l'intero disco. Per me è stato incredibile. Ho cominciato a realizzare che era tutto vero quando mi sono ritrovata nello studio di registrazione con lui e la sua orchestra, a Roma. Ho avuto l'opportunità di scegliere alcuni brani: fra questi Nuovo cinema Paradiso, la colonna sonora di uno dei film che amo di più. Per questo album, oltre che in italiano, ho cantato per la prima volta in portoghese».
Come è stato il tuo rapporto con il maestro Morricone?
«E' buffo perché all'inizio ero davvero molto intimidita da lui. Ma poi con i giorni Morricone è diventato più rilassato e io ho allentato il mio nervosismo in studio. Morricone stesso mi ha incoraggiato a scrivere i testi per tre dei suoi brani».
La 24 enne cantante neozelandese a Roma (foto di Andrea Lo Priore).
Quando e come hai scoperto la tua passione per il canto?
«Quando avevo sei anni la mia maestra a scuola si rese conto che avevo
un particolare talento e mi diede una parte di solista nella recita
scolastica per Natale, nonostante io allora fossi molto timida sul
palcoscenico. Parlò con i miei genitori e loro decisero di farmi
studiare musica, cominciando con il violino, poi il pianoforte e la
chitarra. Quando ero ragazzina adoravo ascoltare i musical, come The
sound of music, The King and I. Ma credo che all'età di 8 anni ho capito
che il canto sarebbe stato il mio futuro. A 11 anni, a Christchurch, la
mia città di origine, ho cominciato a fare basking (cioè a
esibirmi in piccoli spettacoli di strada) insieme agli amici del coro di cui facevo parte:
una cosa che non avrei mai fatto in una città come Londra, ma a
Christchurch andava bene, non c'erano pericoli. La gente si fermava ad
ascoltarci e darci soldi. Così, ho cominciato a pensare che forse se mi
fossi esibita per conto mio avrei guadagnato molto di più! Comunque il
basking è stato una grande esperienza, mi ha aiutato molto».
Hai cominciato ad avere successo quando eri ancora una ragazzina.
Come è cambiata la tua vita? E come convivi con la popolarità?
«Ho cominciato a cantare e fare album così da giovane che per me il
successo è una cosa del tutto normale, non sento il peso del
cambiamento. Quando avevo 14 anni ho cominciato a viaggiare a Londra
perché in Nuova Zelanda non avevo grandi possibilità di carriera
musicale. Viaggiavo con mia madre. Poi dall'età di 18 anni sono stata
abbastanza grande e matura da poter decidere di vivere da sola a Londra. Mi piace
vivere lì, ma ovviamente il mio cuore rimane in Nuova Zelanda. La mia
famiglia non mi tratta in modo differente, il nostro rapporto è sempre
lo stesso. Ho un fratello e una sorella più giovani, e anche loro sono
nel campo musicale; ma mio fratello ancora non sa se continuare con la
musica o con ingegneria».
La copertina dell'album "Paradiso" uscito in Italia il 20 settembre.
A parte la musica, hai degli hobby, dei particolari interessi?
«Passo così tanto tempo tra viaggi e hotel che nel tempo libero faccio
delle cose molto normali e domestiche, tipo
provare a cucinare qualche dolce in casa e uscire con i miei amici».
Ti sei esibita con grandi cantanti come Andrea Bocelli e José
Carreras...
«Adoro lavorare con gli italiani! Cantare con Bocelli per me è stato
come un sogno. Quando avevo 11 anni ho vinto dei buoni per comprare dei
dischi. E, non so per quale motivo, sono stata attratta dalla sua musica, insieme a quella delle Spice girls! E José
Carreras: nel 2003 al Faenol festival in Cornovaglia ho avuto
l'opportunità di cantare insieme a lui e al cantante gallese Bryn Terfel
l'Ave Maria di Schubert. E' stato stupendo. Carreras è un grande
gentiluomo».
Sir Tim Rice, uno dei più grandi autori di testi per musical, ha
scritto
le parole di uno dei brani di Paradiso, The edge of love.
Tu hai mai pensato di
fare un musical?
«In effetti sì, è un'idea che mi piace. Amo essere stimolata a
provare cose nuove. Per fare musical, comunque, so che ci vuole una voce
davvero molto forte, preparata e allenata. Per adesso mi piace
quello che faccio. Ma in futuro chissà... ho 24 anni, ho tutto il tempo di
pensarci».
Giulia Cerqueti