Foibe, un silenzio che fa male

Si celebra oggi il Giorno del ricordo della pulizia etnica dei titini contro gli italiani. Al di là delle cerimonie ufficiali, manca un dibattito che favorisca una memoria condivisa.

10/02/2013
Una scena delle fiction "Il cuore nel pozzo" di Alberto Negrin sulle foibe (Ansa).
Una scena delle fiction "Il cuore nel pozzo" di Alberto Negrin sulle foibe (Ansa).

Si celebra oggi, 10 febbraio, il Giorno del ricordo, che intende commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. La solennità fu istituita con la legge 92 del 2004 «al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

Le foibe - vale la pena ricordarlo - indicano le cavità geologiche tipiche della Venezia Giulia in cui vennero occultate le vittime degli eccidi perpetrati dai partigiani jugoslavi durante e alla fine della seconda guerra mondiale. Pur non essendo dal punto di vista storico del tutto esatto - solo una parte delle vittime finì nelle foibe, molte altre persero la vita nei campi di prigionia - il termine evoca, anche simbolicamente, questa pagina oscura della nostra storia.

La legge istitutiva del Giorno del ricordo prevede una serie di iniziative volte a tenere viva la memoria su questi fatti drammatici.
E una serie di eventi sono effettivamente in programma in varie zone d'Italia, soprattutto al Nordest, in prossimità del famigerato confine orientale. Un calendario completo e aggiornato delle commemorazioni in programma è consultabile sul sito del Comitato 10 febbraio (www.10febbraio.it). Spiace tuttavia osservare che, al di là di tali iniaziative ufficiali, manchi un dibattito culturale sulle foibe e su ciò che hanno significato per la storia dell'Italia.

Il recupero di alcune salme dalla foibe (Ansa).
Il recupero di alcune salme dalla foibe (Ansa).

Il ricordo e la riflessione nazionale sulla questione non sembrano all'ordine del giorno: poche sono le pagine della stampa sull'argomento, sul fronte editoriale regna un imbarazzante silenzio (non ci risultano pubblicazioni datate 2013, ne esistono soltanto di più vecchie, e non in grande quantità), quasi totale il "disinteresse" di altri linguaggi culturali come il cinema o l'arte...

Strumentalizzare il Giorno del ricordo per affermare una fazione politica contro un'altra è un gioco sterile e ormai stanco. Operazione ben diversa è quella che si prefigge di tenere desta l'attenzione di un popolo sulla sua storia, conoscere i fatti, commemorare le vittime con quella pietas che spetta a chiunque abbia subìto una violenza o un'ingiustizia. La denuncia del moltiplicarsi di episodi di sciacallaggio contro le lapidi e i monumenti commemorativi suscita forti timori. Il silenzio attorno al Giorno della memoria è dunque un brutto segnale per un Paese che voglia vivere serenamente il suo presente e progettare unito il suo futuro.

Paolo Perazzolo
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da spark il 12/02/2013 18:22

Concordo pienamente, sia con l'estensore dell' articolo, sia con il commento di Giogo. Aggiungo che il falso mito dell'"Italiani brava gente", e' duro a morire! Per rimanere nell'ambito di FC, quanti dei suoi lettori, hanno mai sentito nominare i campi di concentramento per la popolazione slovena e croata, di Arbes e di Gonars? quanti hanno letto il libro "Santa messa per i miei fucilati", di Petro Brignoli (cappellano di un reggimento di granatieri di stanza in Slovenia)?, quanti hanno sentito parlare dei villaggi greci di Domenikon ,Tsaritsani e Domokos? (teatri di esecuzioni di massa da parte della divisione Pinerolo). Quanti hanno mai sentito parlare della carestia che sconvolse la Grecia, sotto l'occupazione italo-tedesca nel 1942: i dati parlano dai 200000 ai 300000 morti per fame! C'e' un bellissimo film di Valerio Zurlini, "Le soldatesse", (1965), che descrive molto bene cosa fu per la popolazione greca (in special modo per le donne), "l'armata sagapo'", ai tempi della carestia. Quanti lo hanno visto? E la Libia, e l'Etiopia, dove i crimni di guerra sono stati perpetrati a livello di massa; quanti hanno letto i libri di Del Boca, Labanca etc? Penso che piu' si ha la cognizione e la conoscenza storica dei crimini di guerra commessi dai nostri soldati , piu' e meglio possiamo levare la nostra voce contri i massacratori dei civili italiani infoibati. Mai dimenticando che se il fascismo, non avesse fatto entrare in guerra l'Italia, al fianco dei nazisti, non ci sarebbero state ne foibe, ne esodo!

Postato da aldo abenavoli il 11/02/2013 08:07

Meravigliarsi che un paese come l'Italia, che fa dipendere il risultato elettorale dai goal di Balotelli, possa essere sensibile ad una delle più grandi tragedie della storia è esercizio retorico ed ipocrita. unlaicoallaricercadellaverita.myblog.it

Postato da giogo il 10/02/2013 18:53

Sono perfettamente d'accordo nel ricordare le vittime di questo orribile eccidio dei partigiani titini nella Venezia Giulia...poche le pagine della stampa Italiana sulla vicenda scrivete e il silenzio per lunghi anni... imbarazzante dite,ma la "pietas" e la ricerca della verità non va rivolta anche ai massacri alle torture inenarrabili fatte da quelle parti dai nazi-fascisti? Una domanda pongo,cosa siamo andati a fare in armi (malamente equipaggiati)assieme ai nefasti nazisti in due terzi dell'Europa...i turisti per caso?? Nulla da rimproverarci?? Saluti

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati