20/02/2012
La questione dell'immigrazione è uno dei fattori centrali per la nuova identità italiana.
Chi sei, Italia? La domanda risuona in dibattiti e convegni, riempie le pagine dei giornali, scorre - più o meno esplicita - nei libri e nei film degli autori più attenti, si agita nella mente di ogni cittadino... Trovare una risposta convincente non è questione di pura accademia, né astratta teoria: al contrario, sarebbe un contributo alle definizione di un'identità nuova, in tutte le sue molteplici e complesse manifestazioni che, nell'insieme, determinano "l'anima", lo stato d'animo di un Paese. Proprio di questo sforzo si fa carico il volume Viaggio in Italia. Alla ricerca dell'identità perduta che viene pubblicato nell'ambito del progetto "perFiducia" di Intesa San Paolo.
Sul tema, tanto affascinante quanto decisivo per le sorti della nostra società, sono stati chiamati a cimentarsi sette studiosi. L'antropologo Marco Aime ha analizzato il riaffacciarsi di nuove forme di associazionismo, di tipo tribale, generate dal bisogno di identità forti ed esclusive. Gianpiero Dalla Zuanna, statistico e demografo, offre il ritratto di un Paese in mezzo al guado, protagonista di un grande cambiamento, nel quale il profilo sociale e culturale viene e sempre più verrà modificato dalla crescita della popolazione immigrata, ponendo nuove domande in termini di convivenza e integrazione. Il giornalista Luca De Biase si è soffermato sui nuovi luoghi di aggregazione digitale e sulle identità virtuali, che interagiscono con i tradizionali legami familiari e amicali.
Il ministro Fornero e un giovane a un concorso.
Il sociologo Ilvo Diamanti riflette sulla complessa questione identitaria italiana, divisa fra apparteneza locale e nazionale, con un'idea di Stato debole, che si identifica e interpreta a partire dal proprio vissuto locale. Sulla fragilità della nostra identità nazionale torna anche il filosofo Salvatore Natoli, individuando nella frammentazione politica dell'Italia del XV e XVI secolo l'origine delle storica riluttanza a sentirsi "uno", pur alla presenza di uno stesso spazio linguistico, culturale e geografico.
Dalla cirsi nascono nuove opportunità: secondo lo psicologo sociale Enrico Pozzi il Paese ha finalmente la possibilità di abbandonare lo schema - rivelatosi sempre perdente e foriero di tragedie - del carisma trionfante del capo, quale unico rimedio al caos in cui la scoietà sembra smarrirsi. Lo psicanalista Luigi Zoja, infine, indaga la condizione dei cosiddetti neet, quei giovani che, senza lavoro né inclusi in un progetto educativo, vivono isolati gli anni migliori e decisivi della loro vita, in una sorta di sospensione pericolosa.
Viaggio in Italia. Alla ricerca dell'identità perduta è stato curato da Giulia Cogoli e Vittorio Meloni. È stato presentato ieri a Palazzo Besana, a Milano, alla presenza degli autori. Il testo è scaricabile gratuitamente per tutti dal sito www.perfiducia.com.
Paolo Perazzolo