Nucleare, la parola agli esperti

Modesta proposta: se, invece di scannarci in polemiche ideologiche, provassimo ad ascoltare gli scienziati? Ecco qualche libro per farsi un'idea, senza pregiudizi.

30/03/2011
Un tecnico giapponese dà conto della situazione alla centrale di Fukushima, a 250 kilometri da Tokyo.
Un tecnico giapponese dà conto della situazione alla centrale di Fukushima, a 250 kilometri da Tokyo.

   Farsi un'idea esatta e fondata sul nucleare è difficile per il comune cittadino, perché non è in grado di valutare fino in fondo gli aspetti scientifici della questione, certo, ma ancor di più perché il dibattito non è orientato alla ricerca della verità e della soluzione migliore, ma, al contrario, soffocato dall'ideologia. La tragedia che ha colpito il Giappone, poi, non ha favorito un dibattito sereno e obiettivo. Provare a dare la parola agli scienziati dovrebbe essere il compito primario dei mass mdia. Noi vogliamo provarci, indicando i testi più recenti sull'argomento.

   Una tecnologia obsoleta, costosa e pericolosa. Uno dei saggi più interessanti uscirà a fine aprile: Scram di Angelo Baracca e Giorgio Ferrari Ruffino, con contributi di Ernesto Burgio e Mycle Schneider (Jaca Book). La parola che dà il titolo al libro indica il repentino spegnimento di un reattore nucleare, attraverso l'inserzione rapida di barre di controllo. Tesi del libro - sviluppata in termini rigorosi,  basata sull'analisi dell'intero ciclo nucleare - è che la tecnologia nucleare non è affatto avanzata, bensì complicata, vecchia, costosa e pericolosa. Una particolare attenzione è rivolta al caso italiano.

    Le domande a cui dobbiamo rispondere. Luigi De Paoli, docente di Economia dell'energia e dell'ambiente alla Bocconi di Milano,  direttore della rivista Economia delle fonti di energia e dell'ambiente, tenta di ricondurre la discussione nell'alveo della valutazioni scientifiche ed economiche in L'energia nucleare (il Mulino).  Alla fine del testo, l'autore esprime la convinzione che l'umanità, in futuro, non potrà fare a meno di questa risorsa. Ma il percorso del libro è tutto volto a fare chiarezza sulle questioni centrali: il nucleare conviene? E' vero che può contribuire allo sviluppo sostenibile? Il rischio delle emissioni radioattive e il problema delle scorie da smaltire ce ne devono tenere lontani?

   Ecco le sedi italiane. Il titolo, Bidone nucleare (Bur), non lascia spazio a dubbi. Roberto Rossi, che segue da anni il piano governativo di rilancio nucleare, fa un bilancio della situazione consultando esperti e presentando documenti inediti. Parla delle centrali che vogliono metterci in casa - le Epr, della francese Areva - che, tra sistemi di sicurezza mal progettati e crepe nella struttura di contenimento, fanno tremare i finlandesi. E punta il dito sull'apparato di propaganda che mira a rassicurarci con, a suo giudizio, una montagna di bugie. Ma soprattutto rivela le sedi italiane selezionate per lo smaltimento delle scorie.

    Per chi ha voglia di imparare. Un taglio didattico contraddistingue Energia nucleare di Giancarlo Sturloni (Alpha test): partendo dalla scoperta della radioattività naturale, il responsabile di progetto del Master in Comunicazione scienza alla Sissa di Trieste, membro del gruppo di ricerca Ics (Innovations in the Communication of Science) della Sissa stessa e redattore della rivista internazionale JCOM (Journal of Science Communication), arriva alle sue principali applicazioni tecnologiche. Il volume offre ai lettori - studenti e non solo - gli strumenti per orientarsi nella complicata questione sull'impiego dell'atomo, tra questioni scientifiche, tecnologiche, storiche e geopolitiche.

    Non ne vale la pena. Apprezzabile lo sforzo di Sabrina Arcuri in Nucleare sì? Nucleare no (Emi) di valutare criticamente tutti i pro e i contra di questa opzione energetica. La sua conclusione? Allo stato attuale, i problemi insoluti e i rischi superano i possibili vantaggi.

Paolo Perazzolo
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Postato da e.milli il 01/04/2011 13:16

Di Chernobyl ci è rimasto il ricordo terrorizzante e 4065 vittime in trent'anni, compresi i soccorritori che lavorarono a cielo aperto. Di Fukushima avremo il ricordo terrorizzante e probabilmente nessun morto. Molte altre disgrazie generano più morti, ma inspiegabilmente meno terrore. Gli scienziati hanno ragione, ma quando il saggio indica la Luna il cretino vede il dito.

Postato da c.pacchioni il 31/03/2011 10:28

Con tutto il rispetto possibile per gli esseri umani, ma come fate a consigliare un librettino di 96 pagine scritto dalla Carneade (ha ragione eugallesi) Arcuri per le Edizioni missionarie come se fossero Nature o Science? Fa sorridere che un/una dilettante allo sbaraglio dica che il nucleare "non vale la pena", ma sconcerta che voi gli/le diate retta. Basterebbe sfogliare i giornali di questi giorni per farsi venire dei dubbi. Con quali soldi pensate cha la francese Edf stia scalando Edison? Se il nucleare fosse così poco conveniente perché l'Edf è un forziere pieno di capitali pur facendo pagare l'elettricità ai francesi anche cinque volte meno che da noi? Non inseguite le lucciole, per favore, state con i piedi per terra. Il che non vuol dire che non ci siano anche dei problemi.

Postato da xefren1 il 31/03/2011 01:35

Mi ricordo con tristezza le parole più volte dette negli anni passati dall’International Atomic Energy Agency: “No, in una centrale atomica occidentale un incidente come a Chernobyl non potrebbe mai accadere!”. Mi ricordo queste parole con tristezza perché l’Agenzia Atomica Internazionale è fatta di scenziati. Forse sono scenziati idioti, o forse difendono il loro lavoro, ma all’oste non si chiede se il vino è buono e non si fanno domande intelligenti agli stupidi. Mi ricordo anche questa frase: “Una centrale è costruita per resistere a una bomba atomica!”. Lo tsunami ha distrutto solo la pompa diesel d’emergenza, ed è bastato. Adesso consegniamo il sarcofago radioattivo ai nostri figli, e noi ce ne freghiamo. Mi piacerebbe organizzare un convegno di scienziati atomici all’interno della centrale, della loro innocua creatura. Chi crede in loro e vuole assistere al convegno può entrare.
Valter

Postato da eugallesi il 30/03/2011 15:52

Un libro a favore, un manuale e tre libri contro. Non mi pare un gran servizio all'informazione corretta. In particolare, Baracca e Ferrari Ruffino sono ben noti alla comunità scientifica per i loro arditi strafalcioni: nel precedente libro (Il nucleare impossibile) sono riusciti a dire persino che le centrali nucleari rilasciano Co2. Forse sarebbe meglio fare un po' più di attenzione prima di segnalare certi testi. E' la solita storia: montagne di immondizia contro il nucleare scritta da personaggi (Rossi? Arcuri? Carneade?) o ripresa da siti catastrofisti che sparano cifre che non stanno né in cielo né in terra. Quella poi della tecnologia francese obsoleta è addirittura una barzelletta (il che non significa che ogni giorno non si facciano grandi passi in avanti, come per i pc o per i telefonini, ma bisogna fermarsi per aspettare l'araba fenice?).

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