Signoris si nasce

Due figli, poi libri di successo e il ritorno a cinema e Tv. Carla Signoris, moglie di Maurizio Crozza, si racconta come madre e attrice con ironia.

01/08/2011
Carla Signoris (foto di Rosanna Naddeo).
Carla Signoris (foto di Rosanna Naddeo).

Anche le attrici di talento e sulla strada del successo possono fare un passo indietro per la famiglia e il desiderio di maternità. Così ha fatto Carla Signoris in Crozza ed ora che i figli hanno rispettivamente 11 e 13 anni torna brillantemente alla ribalta al cinema, in teatro ed in libreria. Forse è stato proprio il tempo trascorso a casa a crescere i pargoli che le ha permesso di scoprirsi scrittrice. E così dalla sua penna sono nati Ho sposato un deficiente e il recente Meglio vedove che male accompagnate, subito vendutissimo.

- I figli ti costringono a delle scelte?     

     "Certo. Ma è stata una scelta felice. Sono così poche le cose per cui vale la pena lasciarli e così non andando in tournee e girando un film all’anno per seguirli mi sono messa a scrivere. Non so quale sia il modo giusto per crescerli ma tra dieci anni non voglio sentirmi dire: “ma come li hai tirati su?” Solo quando diventi mamma riconosci il senso della vita e non è retorica. Per me vale quello che faccio dire al personaggio di Vincenza nel libro: “L’unica politica che io possa fare è far capire ai miei figli che la furbizia non è un valore, l’arroganza non è un diritto, il fanatismo non è un ideale, l’opportunismo non è un dubbio, la fortuna non è talento e la sfiga non esiste”.

- Come si chiamano?
    
      "Giovanni e Pietro".

- Il terzo l’avresti chiamato Paolo?

     "Battuta già fatta… L’avrei chiamato Francesco, tanto a me nascono solo figli maschi".

- Meglio vedove che male accompagnate: come regiscono gli uomini quando leggono il titolo, con gesti scaramantici?     

     "Se lo leggono capiscono che è solo una provocazione. Piace perché tutti si possono ritrovare nelle vicende delle protagoniste. Il libro racconta cinque amiche, cinque storie d’amore, cinque modi per sbarazzarsi dell’uomo sbagliato o per tenersi quello giusto. Il mio scopo è quello di risvegliare in noi quella sana autoironia che ci porta ad affrontare tutto meglio".

- Più difficile trovare l’uomo giusto o sbarazzarsi di quello sbagliato?     

     "Credo trovare l’uomo giusto e poi lavorare quotidianamente per far funzionare il rapporto".  

- Riesce a vivere da solo più l’uomo o la donna?     

     "Più la donna anche se non siamo fatti per vivere da soli. Siamo sempre a caccia come gli albatros e una volta trovato il compagno giusto sarà per sempre".

- Hai sempre cercato di mettere a nudo il sesso forte, ma esiste ancora?

     "Ti rispondo con una frase di Esmeralda, un’altra protagonista del libro. “Che brutti questi uomini che con la scusa di essere terrorrizati si sentono autorizzati a diventare terrorizzanti". Ai lettori l’interpretazione…".

- Ti definisci pluriventicinquenne. Questa è veramente la società che non ti permette di invecchiare?     

     "Non e che non ti permette di invecchiare, è che la vita si è allungata molto e siccome viviamo più a lungo vogliamo arrivarci al meglio. Così si ricorre alla chirurgia estetica. Io vorrei diventare una pluriventicinquenne al cubo ma nel miglior modo possibile".

- Hai dei rimpianti?     

     "Ora come ora no. Le mie scelte sono state tutte libere e consapevoli".

- E’ troppo presto per chiederti se hai già un’idea per un prossimo libro?     

     "Ce l’ho gia’ in mente, non posso anticipare nulla, ma il genere sarà completamente diverso. Già dal primo al secondo ho cercato di fare un passo avanti. Ho sposato un deficiente, che non è riferito a Crozza come molti mi chiedono, è una dichiarazione d’amore tra i due sessi. È un invito alla coppia a non andare mai a dormire senza avere detto quello che si pensa, a coltivare quotidianamente il rapporto senza dare nulla per scontato. Una vecchia ricetta ma sempre attuale ed efficace".

- Nel frattempo, festeggi il successo di vendite. Sei seconda nella classifica varie e undicesima in quella generale. Te l’ aspettavi in poche settimane?     

     "Assolutamente no. Secondo me ha funzionato il passaparola".

Il segnale del cellulare va e viene. Carla sta portando i ragazzi ad un campo estivo dove imparano l’inglese e fare sport. Lei sarà ospite di un’amica. Nella sua valigia 28 libri da leggere perché vorrebbe scrivere, leggere e camminare “poco” aspettando di essere raggiunta da Maurizio attualmente in tournée, e partire poi con i ragazzi perché i momenti di massima felicità sono quando riescono ad essere tutti e quattro insieme. Riesco a recuperare la comunicazione per i saluti e per un’ultima domanda.

- Siamo tutti preoccupati per il terzo libro… Che titolo potrà mai avere?     

     "Il terzo sarà Harry Potter! Scherzo, naturalmente".  

- Ti definisci pluriventicinquenne. Questa è veramente la società che non ti permette di invecchiare?     

     "Non e che non ti permette di invecchiare, è che la vita si è allungata molto e siccome viviamo più a lungo vogliamo arrivarci al meglio. Così si ricorre alla chirurgia estetica. Io vorrei diventare una pluriventicinquenne al cubo ma nel miglior modo possibile".

- Hai dei rimpianti?     

     "Ora come ora no. Le mie scelte sono state tutte libere e consapevoli".

- E’ troppo presto per chiederti se hai già un’idea per un prossimo libro?     

     "Ce l’ho gia’ in mente, non posso anticipare nulla, ma il genere sarà completamente diverso. Già dal primo al secondo ho cercato di fare un passo avanti. Ho sposato un deficiente, che non è riferito a Crozza come molti mi chiedono, è una dichiarazione d’amore tra i due sessi. È un invito alla coppia a non andare mai a dormire senza avere detto quello che si pensa, a coltivare quotidianamente il rapporto senza dare nulla per scontato. Una vecchia ricetta ma sempre attuale ed efficace".

- Nel frattempo, festeggi il successo di vendite. Sei seconda nella classifica varie e undicesima in quella generale. Te l’ aspettavi in poche settimane?     

     "Assolutamente no. Secondo me ha funzionato il passaparola".

Il segnale del cellulare va e viene. Carla sta portando i ragazzi ad un campo estivo dove imparano l’inglese e fare sport. Lei sarà ospite di un’amica. Nella sua valigia 28 libri da leggere perché vorrebbe scrivere, leggere e camminare “poco” aspettando di essere raggiunta da Maurizio attualmente in tournée, e partire poi con i ragazzi perché i momenti di massima felicità sono quando riescono ad essere tutti e quattro insieme. Riesco a recuperare la comunicazione per i saluti e per un’ultima domanda.

- Siamo tutti preoccupati per il terzo libro… che titolo potrà mai avere?     

     "Il terzo sarà Harry Potter! Scherzo, naturalmente". 

Monica Sala
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