16 ottobre 1943, per non dimenticare

Una marcia ricorda la deportazione degli ebrei di Roma. Nell'anniversario, viene presentato un disegno di legge per il riconoscimento del crimine di genocidio.

16/10/2012
Il rastrellamento nel ghetto ebraico del 16 ottobre 1943.
Il rastrellamento nel ghetto ebraico del 16 ottobre 1943.

La soluzione finale per gli ebrei romani comincia il 24 settembre del 1943: da Berlino arriva l'ordine di trasferire in Germania e liquidare tutti gli ebrei, mediante un'azione di sorpresa. Il telegramma, riservatissimo, è indirizzato al tenente colonnello Herbert Kappler, comandante delle SS a Roma. Un colpo inatteso, per gli ebrei a Roma, nonostante la promulgazione delle legge razziali del settembre del 1938.

Una lapide sulla facciata della Biblioteca di archeologia e storia dell'arte a Via del Portico d'Ottavia,
quasi di fronte alla sinagoga, ricorda che «qui ebbe inizio  la spietata caccia agli ebrei». È il luogo ove, all'alba di 69 anni fa, si radunarono i camion e i soldati addetti alla "Judenoperation" nell'area del ghetto. Il centro della cultura ebraica a Roma stava per vivere il suo giorno più atroce.

Alle 5.30 di sabato 16 ottobre 1943, provvisti degli elenchi con i nomi e gli indirizzi delle famiglie ebree, 300 soldati tedeschi iniziano in simultanea la caccia per i quartieri. L'azione è capillare, nessuno viene risparmiato: uomini, donne, bambini, anziani, ammalati, neonati. Tutti vengono caricati a forza sui camion, verso una destinazione sconosciuta. Alla fine, le SS registrano la cattura di 1.024 ebrei romani.

La lapide che ricorda il punto, a Roma, in cui ebbe inizio la caccia agli ebrei.
La lapide che ricorda il punto, a Roma, in cui ebbe inizio la caccia agli ebrei.

Due giorni dopo, lunedì 18 ottobre, i prigionieri vengono caricati su un convoglio composto da 18 carri bestiame in pattenza dalla Stazione Triburtina. Il 22 arriva ad Auschwitz. Dei 1.024 ebrei prigionieri, ne sono tornati 16, fra cui una donna, Settimia Spizzichino. Nessuno dei bambini si salvò.

Nell'anniversario della deportazione degli ebrei di Roma, due eventi ci aiutano a custodire la memoria. Stasera, alle 19.00, una marcia silenziosa - un gesto che si ripete dal 1994 - partirà da Piazza Santa Maria in Trastevere e ripercorrerà il tragitto di quel tragico giorno. A Largo, accanto alla sinagoga, prenderanno la parola, fra gli altri, Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma, Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma. Mario Monti, presidente Consiglio dei ministri, si recherà in visita ufficiaole alla Comunità ebraica di Roma e alla sinagoga.

Oggi, nell'aula del senato, alle 15.00, verrà inoltre presentato il disegno di legge che mira a riconoscere il crimine del genocidio.



Paolo Perazzolo
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