20/09/2010
Claudio Abbado durante le prove nella chiesa di Santa Cristina, a Bologna, con il giovane Raphael Christ, primo violino dell'Orchestra Mozart (foto: Marco Caselli Nirmal).
Claudio Abbado è ritornato a dirigere. Dopo il ricovero che lo aveva costretto in giugno a disdire l’attesissimo rientro alla Scala di Milano, in agosto il grande direttore d’orchestra milanese ha raccolto un vero trionfo al Festival di Lucerna. Ma è il suo ritorno in Italia l’evento che ci ha coinvolto più da vicino.
Alla testa dell’Orchestra Mozart, ultima delle sue creature, sabato 18 settembre ha diretto a Bologna un concerto alla Chiesa del Crocefisso: uno dei tre edifici di culto che formano il complesso della Basilica di Santo Stefano. L’iniziativa ha contribuito alla raccolta di fondi per gli interventi di restauro del complesso monumentale. E nell’omonima piazza il pubblico ha seguito l’esibizione su grandi schermi: «Spesso si sente dire che la cultura "non rende", ma ritengo che sia vero il contrario. Piuttosto che proclami o polemiche, preferiamo, assieme a tanti amici musicisti, continuare a portare la musica in luoghi storici di grande valore e bellezza», ha detto il maestro.
Il 21 settembre sarà il Teatro Pavarotti di Modena ad ospitarlo ed il 23 l’Abbazia di Morimondo (alle porte di Milano) per il FAI. La tournée si concluderà il 25 a Jesi, e sarà il più atteso degli appuntamenti della decima edizione del Pergolesi Spontini Festival (www.fondazionepergolesispontini.com). I concerti sono infatti dedicati ad “arie” dalle Passioni di Johann Sebastian Bach, e al sublime Stabat Mater di Pergolesi.
Della già avvenuta incisione su cd Lorenzo Arruga ha detto: «Abbado ascolta il palpito di Pergolesi, le parole, e ne legge la dolente, intensa partecipazione al dolore di Maria». L’esecuzione sarà resa ancor più vibrante dalla versione scelta da Abbado: che non utilizzerà il coro, ma due voci femminili (il soprano Julia Kleiter ed il contralto Sara Mingardo).
Rimane in sospeso la domanda: il ritorno nella sua città, Milano, è cancellato per sempre?
Giorgio Vitali